Il saggio è incentrato sul secondo libro del poeta ticinese Fabio Pusterla, “Bocksten” (1989), che deve il proprio titolo, nonché il nucleo generatore del poemetto eponimo che ne occupa la parte centrale, alla torbiera di Bocksten-Moor, sulla costa occidentale della Svezia, dove nel 1936 fu ritrovato uno scheletro umano risalente al XIV secolo perfettamente conservato. Del volume, il saggio ricostruisce la genesi, innescata dalla morte del padre dell’autore, e la posizione all’interno della traiettoria poetica di Pusterla; prende in esame la struttura, mettendone in luce le simmetrie e i rimandi interni; individua le linee tematiche portanti, in particolare il nesso tra biografia individuale, storia collettiva ed evoluzione; analizza le soluzioni metriche, stilistiche e retoriche, con speciale attenzione alla posizione della voce narrante.
Il «libro del figlio»: Bocksten di Fabio Pusterla (1989)
Beatrice Manetti
2017-01-01
Abstract
Il saggio è incentrato sul secondo libro del poeta ticinese Fabio Pusterla, “Bocksten” (1989), che deve il proprio titolo, nonché il nucleo generatore del poemetto eponimo che ne occupa la parte centrale, alla torbiera di Bocksten-Moor, sulla costa occidentale della Svezia, dove nel 1936 fu ritrovato uno scheletro umano risalente al XIV secolo perfettamente conservato. Del volume, il saggio ricostruisce la genesi, innescata dalla morte del padre dell’autore, e la posizione all’interno della traiettoria poetica di Pusterla; prende in esame la struttura, mettendone in luce le simmetrie e i rimandi interni; individua le linee tematiche portanti, in particolare il nesso tra biografia individuale, storia collettiva ed evoluzione; analizza le soluzioni metriche, stilistiche e retoriche, con speciale attenzione alla posizione della voce narrante.File | Dimensione | Formato | |
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