SOMMARIO: 1) Caratteri e funzioni delle attività conoscitive e di controllo dell’amministrazione finanziaria. - 2) La natura discrezionale dei poteri conoscitivi e di controllo. - 3) I principi generali dell’ordinamento quali limiti giuridici all’esercizio del potere. - 4) Il principio della proporzionalità quale limite attinente alla scelta dei poteri esercitabili. - 5) Il principio della ragionevolezza quale limite attinente al contemperamento degli interessi in gioco. - 6) Principi della proporzionalità e della ragionevolezza e merito delle scelte dell’amministrazione finanziaria. - 7) Proporzionalità e ragionevolezza dell’azione amministrativa e principio di legalità rafforzato nella riserva di legge di cui all’art. 23 Cost. - 8) Discrezionalità e “autolimiti” dell’amministrazione finanziaria. Sintesi: Con il presente studio ci si propone di vagliare la rilevanza di due principi generali dell’ordinamento – proporzionalità e ragionevolezza – nell’ambito delle attività tributarie di indagine. Si tratta di principi generali che si sono nel tempo affermati non solo nel nostro ordinamento nazionale, ma anche nell’ordinamento internazionale e in quello europeo, e che oggi condizionano pertanto la legittimità di ogni attività amministrativa, comprese quelle dell’amministrazione finanziaria. Il tutto secondo una linea di tendenza, emersa in particolare a seguito dell’introduzione dell’attuale Carta costituzionale, che vede sempre più restringersi i margini di discrezionalità riconosciuti alle amministrazioni pubbliche nell’esercizio dei poteri loro attribuiti, soprattutto se incidenti sulle libertà individuali (personale, domiciliare, di comunicazione, ecc.), come appunto i poteri tributari di indagine.
I principi della proporzionalità e ragionevolezza nelle attività conoscitive e di controllo dell'Amministrazione finanziaria
Giuseppe Vanz
2017-01-01
Abstract
SOMMARIO: 1) Caratteri e funzioni delle attività conoscitive e di controllo dell’amministrazione finanziaria. - 2) La natura discrezionale dei poteri conoscitivi e di controllo. - 3) I principi generali dell’ordinamento quali limiti giuridici all’esercizio del potere. - 4) Il principio della proporzionalità quale limite attinente alla scelta dei poteri esercitabili. - 5) Il principio della ragionevolezza quale limite attinente al contemperamento degli interessi in gioco. - 6) Principi della proporzionalità e della ragionevolezza e merito delle scelte dell’amministrazione finanziaria. - 7) Proporzionalità e ragionevolezza dell’azione amministrativa e principio di legalità rafforzato nella riserva di legge di cui all’art. 23 Cost. - 8) Discrezionalità e “autolimiti” dell’amministrazione finanziaria. Sintesi: Con il presente studio ci si propone di vagliare la rilevanza di due principi generali dell’ordinamento – proporzionalità e ragionevolezza – nell’ambito delle attività tributarie di indagine. Si tratta di principi generali che si sono nel tempo affermati non solo nel nostro ordinamento nazionale, ma anche nell’ordinamento internazionale e in quello europeo, e che oggi condizionano pertanto la legittimità di ogni attività amministrativa, comprese quelle dell’amministrazione finanziaria. Il tutto secondo una linea di tendenza, emersa in particolare a seguito dell’introduzione dell’attuale Carta costituzionale, che vede sempre più restringersi i margini di discrezionalità riconosciuti alle amministrazioni pubbliche nell’esercizio dei poteri loro attribuiti, soprattutto se incidenti sulle libertà individuali (personale, domiciliare, di comunicazione, ecc.), come appunto i poteri tributari di indagine.File | Dimensione | Formato | |
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