La Conca di Aosta, estesa per 15 km di lunghezza su un’area di 22 km2, rappresenta il maggiore slargo del fondovalle del F. Dora Baltea. La larghezza massima di 2,1 km è raggiunta in corrispondenza della confluenza della valle del T. Buthier dove si sviluppa il centro storico di Aosta. Tale slargo è espressione morfologicadella più profonda delle conche di sovraescavazioneglaciale dell’intero bacino, individuata grazie a rilievi geofi sici. La conca ha inizio nel sottosuolodi Sarre (600 m s.l.m.), raggiunge la sua quota minima (circa 200 m s.l.m.) sotto la piana di Pollein (550 m s.l.m.) e presenta una soglia sepolta (350 m s.l.m. circa) in corrispondenza di S. Marcel (520 m s.l.m). La conca è colmata da una successione di sedimenti potente fi no a 350 m. I carotaggi dei numerosi pozzi per acqua, che giungono sino a 95 m di profondità, hanno attraversato parte di uno spesso corpo di ghiaie alluvionali nel settore occidentale (conoide del T. Buthier) e una successione di corpi alluvionali e lacustri nel settore orientale. L’escavazione glaciale della Conca di Aosta è stata favorita e controllata dallo stato di fratturazione del substrato, collocandosi in una zona caratterizzata da importanti contatti tettonici (lembi Austroalpini sulla Zona Piemontese) e discontinuità strutturali (sistemi di faglia Aosta-Ranzola, Chaligne e Aosta-Fallere) (Bistacchi et al., 2001). La presente sintesi sul modellamento glaciale pleistocenico del bacino valdostano, basata su dati bibliografi ci, è volta a inquadrare la stratigrafi a degli eventi che hanno portato all’attuale assetto geologico e paesaggistico della Conca di Aosta.

Il Quaternario della Conca di Aosta nell’ambito del modellamento glaciale del bacino della Dora Baltea

Gianotti Franco;Forno Gabriella
2017-01-01

Abstract

La Conca di Aosta, estesa per 15 km di lunghezza su un’area di 22 km2, rappresenta il maggiore slargo del fondovalle del F. Dora Baltea. La larghezza massima di 2,1 km è raggiunta in corrispondenza della confluenza della valle del T. Buthier dove si sviluppa il centro storico di Aosta. Tale slargo è espressione morfologicadella più profonda delle conche di sovraescavazioneglaciale dell’intero bacino, individuata grazie a rilievi geofi sici. La conca ha inizio nel sottosuolodi Sarre (600 m s.l.m.), raggiunge la sua quota minima (circa 200 m s.l.m.) sotto la piana di Pollein (550 m s.l.m.) e presenta una soglia sepolta (350 m s.l.m. circa) in corrispondenza di S. Marcel (520 m s.l.m). La conca è colmata da una successione di sedimenti potente fi no a 350 m. I carotaggi dei numerosi pozzi per acqua, che giungono sino a 95 m di profondità, hanno attraversato parte di uno spesso corpo di ghiaie alluvionali nel settore occidentale (conoide del T. Buthier) e una successione di corpi alluvionali e lacustri nel settore orientale. L’escavazione glaciale della Conca di Aosta è stata favorita e controllata dallo stato di fratturazione del substrato, collocandosi in una zona caratterizzata da importanti contatti tettonici (lembi Austroalpini sulla Zona Piemontese) e discontinuità strutturali (sistemi di faglia Aosta-Ranzola, Chaligne e Aosta-Fallere) (Bistacchi et al., 2001). La presente sintesi sul modellamento glaciale pleistocenico del bacino valdostano, basata su dati bibliografi ci, è volta a inquadrare la stratigrafi a degli eventi che hanno portato all’attuale assetto geologico e paesaggistico della Conca di Aosta.
2017
2
suppl
12
17
conche di sovraescavazione glaciale, stadi glaciali alpini, Pleistocene, Valle d'Aosta
Gianotti, Franco; Gabriella, Forno
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