La forma del “bel detto” (subhasita) viene individuata come strumento didattico utile a soddisfare simultaneamente tre obiettivi, differenti eppure singolarmente armonizzabili, almeno negli esiti migliori del suo utilizzo pedagogico: 1) l’esemplificazione di una struttura metrica, 2) l’insegnamento di una o più regole grammaticali (o in alternativa di un metodo tassonomico applicato a un insieme di categorie riconducibili a un unico principio di classificazione), 3) un insegnamento di tipo dottrinale (etico, soteriologico, politico, in una parola, dharmico).

Sull'uso didattico di alcuni subhasita

Alberto Pelissero
2017-01-01

Abstract

La forma del “bel detto” (subhasita) viene individuata come strumento didattico utile a soddisfare simultaneamente tre obiettivi, differenti eppure singolarmente armonizzabili, almeno negli esiti migliori del suo utilizzo pedagogico: 1) l’esemplificazione di una struttura metrica, 2) l’insegnamento di una o più regole grammaticali (o in alternativa di un metodo tassonomico applicato a un insieme di categorie riconducibili a un unico principio di classificazione), 3) un insegnamento di tipo dottrinale (etico, soteriologico, politico, in una parola, dharmico).
2017
Anantaratnaprabhava, Studi in onore di Giuliano Boccali
Ledizioni
volume primo
127
136
9788867056804
India, sanscrito, subhasita, bei detti, glottodidattica
Alberto, Pelissero
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