Il "dialogo" instauratosi tra la Corte costituzionale italiana e la Corte di Giustizia europea con le due sentenze Taricco e l'ordinanza di rinvio pregiudiziale (n. 24 del 2017) risulta solo apparentemente rassicurante. Il punto di incontro tra le due corti, infatti, non sembra risultare ancora definitivo, tradendo al contrario l'esistenza di un problema non ancora risolto: quello della spettanza della sovranità. Sia la Corte costituzionale nell’ordinanza di rinvio pregiudiziale, sia la Corte di giustizia nella sua pronuncia in risposta al rinvio, rivendicano la sovranità dell’ordinamento di cui sono custodi: la prima, attraverso la tutela, anche dinanzi al diritto europeo, dei principi supremi dell’ordinamento costituzionale (cui appartiene il principio di legalità penale); la seconda, attraverso una specifica distribuzione dei compiti (tra giudice nazionale e legislatore nazionale) in ossequio al prevalente interesse europeo.
La sentenza M.A.S.: conseguenze di una sovranità incerta.
Marcenò
2018-01-01
Abstract
Il "dialogo" instauratosi tra la Corte costituzionale italiana e la Corte di Giustizia europea con le due sentenze Taricco e l'ordinanza di rinvio pregiudiziale (n. 24 del 2017) risulta solo apparentemente rassicurante. Il punto di incontro tra le due corti, infatti, non sembra risultare ancora definitivo, tradendo al contrario l'esistenza di un problema non ancora risolto: quello della spettanza della sovranità. Sia la Corte costituzionale nell’ordinanza di rinvio pregiudiziale, sia la Corte di giustizia nella sua pronuncia in risposta al rinvio, rivendicano la sovranità dell’ordinamento di cui sono custodi: la prima, attraverso la tutela, anche dinanzi al diritto europeo, dei principi supremi dell’ordinamento costituzionale (cui appartiene il principio di legalità penale); la seconda, attraverso una specifica distribuzione dei compiti (tra giudice nazionale e legislatore nazionale) in ossequio al prevalente interesse europeo.File | Dimensione | Formato | |
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