Il cinema muto italiano, com’è noto, eccelle nella produzione di spettacolari film ambientati nel mondo antico. In particolare, i primi kolossal storici che mettono in scena l’antica Roma raccolgono ampi successi non solo sul mercato interno (in parte concorrendo allo sviluppo di una cultura di massa orientata al nazionalismo) ma anche e soprattutto negli Stati Uniti. Film come Gli ultimi giorni di Pompei (1913), Quo vadis? (1913), Caius Julius Caesar (1914) esportano oltre oceano i contenuti di un’antichità “immaginaria” nella quale si mescolano temi eterogenei ma sempre seducenti: la potenza politica e militare di uno stato a vocazione imperialista, il fascino delle rovine, l’erotismo, le battaglie campali, il martirio cristiano, le catastrofi naturali, le folle in tumulto, gli spettacoli circensi ecc. Il peplum del muto italiano, inoltre, offre al cinema statunitense un vasto repertorio di motivi figurativi, elementi scenografici e invenzioni linguistiche. In questo contesto Cabiria è il film storico italiano che otterrà più ampio consenso negli Stati Uniti, imponendosi come l’esito artistico più maturo di un filone che si esaurirà soltanto dieci anni più tardi, lasciando non poche eredità al peplum hollywoodiano. Il contributo si propone di indagare queste eredità focalizzando l'attenzione sull'influenza che Cabiria esercitò sul più importante kolossal della storia del cinema muto americano: Intolerance, di David Wark Griffith.
"Dove troveremo gli elefanti, Mister Griffith?". Cabiria, Intolerance e il peplum italiano a Hollywood
Alovisio, Silvio
2018-01-01
Abstract
Il cinema muto italiano, com’è noto, eccelle nella produzione di spettacolari film ambientati nel mondo antico. In particolare, i primi kolossal storici che mettono in scena l’antica Roma raccolgono ampi successi non solo sul mercato interno (in parte concorrendo allo sviluppo di una cultura di massa orientata al nazionalismo) ma anche e soprattutto negli Stati Uniti. Film come Gli ultimi giorni di Pompei (1913), Quo vadis? (1913), Caius Julius Caesar (1914) esportano oltre oceano i contenuti di un’antichità “immaginaria” nella quale si mescolano temi eterogenei ma sempre seducenti: la potenza politica e militare di uno stato a vocazione imperialista, il fascino delle rovine, l’erotismo, le battaglie campali, il martirio cristiano, le catastrofi naturali, le folle in tumulto, gli spettacoli circensi ecc. Il peplum del muto italiano, inoltre, offre al cinema statunitense un vasto repertorio di motivi figurativi, elementi scenografici e invenzioni linguistiche. In questo contesto Cabiria è il film storico italiano che otterrà più ampio consenso negli Stati Uniti, imponendosi come l’esito artistico più maturo di un filone che si esaurirà soltanto dieci anni più tardi, lasciando non poche eredità al peplum hollywoodiano. Il contributo si propone di indagare queste eredità focalizzando l'attenzione sull'influenza che Cabiria esercitò sul più importante kolossal della storia del cinema muto americano: Intolerance, di David Wark Griffith.File | Dimensione | Formato | |
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