Diana, dea della luna e della caccia, occupa un posto di rilievo nell’immaginario delle corti europee e trova ampio spazio nei processi di appropriazione e rinnovamento degli antichi apparati mitologici che percorrono quel mondo. Questa posizione di centralità è il risultato di una profonda sedimentazione prodottasi nei secoli attraverso il vario portato dell’ideologia feudale, dell’allegorismo medievale e della ricodificazione umanistica dei miti. Diana rivive nelle rappresentazioni simboliche e allegoriche di regine, prìncipi e dame, attraversa generi, iconografie e stili, solca palcoscenici, ispira opere e decorazioni per residenze e giardini. E sotto il suo nume, nel cuore del Seicento e secondo il programma iconografico interamente dedicato alla dea da Emanuele Tesauro, sorge la Reggia di Diana alla Venaria Reale, «palazzo di piacere e di caccia» nel circuito delle residenze sabaude. Il volume percorre in un excursus multidisciplinare diverse tappe degli sviluppi del mito: dall’antichità a Boccaccio e alle riscritture rinascimentali; da Parmigianino a Batoni; dalle composizioni musicali per la corte di Francia a Foscolo e Leopardi, fino a più inattese disseminazioni popolari e contemporanee. Immagini, racconti, partiture, per tracciare, alla luce di differenti sguardi critici, metamorfosi e ambigue identità della dea che ancora oggi interrogano e seducono.
Introduzione
Barberi Squarotti Giovanni;Colturato Annarita;
2018-01-01
Abstract
Diana, dea della luna e della caccia, occupa un posto di rilievo nell’immaginario delle corti europee e trova ampio spazio nei processi di appropriazione e rinnovamento degli antichi apparati mitologici che percorrono quel mondo. Questa posizione di centralità è il risultato di una profonda sedimentazione prodottasi nei secoli attraverso il vario portato dell’ideologia feudale, dell’allegorismo medievale e della ricodificazione umanistica dei miti. Diana rivive nelle rappresentazioni simboliche e allegoriche di regine, prìncipi e dame, attraversa generi, iconografie e stili, solca palcoscenici, ispira opere e decorazioni per residenze e giardini. E sotto il suo nume, nel cuore del Seicento e secondo il programma iconografico interamente dedicato alla dea da Emanuele Tesauro, sorge la Reggia di Diana alla Venaria Reale, «palazzo di piacere e di caccia» nel circuito delle residenze sabaude. Il volume percorre in un excursus multidisciplinare diverse tappe degli sviluppi del mito: dall’antichità a Boccaccio e alle riscritture rinascimentali; da Parmigianino a Batoni; dalle composizioni musicali per la corte di Francia a Foscolo e Leopardi, fino a più inattese disseminazioni popolari e contemporanee. Immagini, racconti, partiture, per tracciare, alla luce di differenti sguardi critici, metamorfosi e ambigue identità della dea che ancora oggi interrogano e seducono.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.