Lo studio sistematico della letteratura piemontese nell'età compresa fra Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele II è stato rallentato dalla svalutazione del Seicento e del seicentismo che ha caratterizzato la storiografia letteraria sette-ottocentesca. Un prima forma di interesse si è sviluppata, nella secondo metà dell'Ottocento, intorno ai documenti, considerati tuttavia prevalentemente sotto l'aspetto di documenti utili all'indagine propriamente storica (per definire personalità e profilo di figure come, per esempio, Carlo Emanuele I), ma l'impulso decisivo è venuto dalla rivalutazione del Barocco operata da Giovanni Getto, al quale si devono i primi studi approfonditi – a parte le ricerche erudite di Giuseppe Rua – sui letterati che frequentarono la corte sabauda e ne animarono la vita culturale (Chiabrera, Marino, Testi, Della Valle). Gli allievi di Getto (Maria Luisa Doglio e Marziano Guglielminetti in particolare) hanno proseguito in questa direzione, ampliando la prospettiva e cercando di collegare l'analisi dei fatti letterari all'àmbito più ampio della corte e della politica culturale dei duchi di Savoia. Proprio nel quadro estensivo della cultura di corte sono stati condotti negli anni più recenti gli studi di maggior rilievo e si sono ottenuti i risultati di maggior portata, dei quali dànno atto opere collettive o gli atti di importanti convegni multidisciplinari dove l'indagine storico-letteraria fa sistema con quella storica, storico-artistica e storico-musicale.

La corte sabauda e la letteratura dell’età barocca: acquisizioni storico-filologiche e prospettive di studio

Giovanni Barberi Squarotti
2018-01-01

Abstract

Lo studio sistematico della letteratura piemontese nell'età compresa fra Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele II è stato rallentato dalla svalutazione del Seicento e del seicentismo che ha caratterizzato la storiografia letteraria sette-ottocentesca. Un prima forma di interesse si è sviluppata, nella secondo metà dell'Ottocento, intorno ai documenti, considerati tuttavia prevalentemente sotto l'aspetto di documenti utili all'indagine propriamente storica (per definire personalità e profilo di figure come, per esempio, Carlo Emanuele I), ma l'impulso decisivo è venuto dalla rivalutazione del Barocco operata da Giovanni Getto, al quale si devono i primi studi approfonditi – a parte le ricerche erudite di Giuseppe Rua – sui letterati che frequentarono la corte sabauda e ne animarono la vita culturale (Chiabrera, Marino, Testi, Della Valle). Gli allievi di Getto (Maria Luisa Doglio e Marziano Guglielminetti in particolare) hanno proseguito in questa direzione, ampliando la prospettiva e cercando di collegare l'analisi dei fatti letterari all'àmbito più ampio della corte e della politica culturale dei duchi di Savoia. Proprio nel quadro estensivo della cultura di corte sono stati condotti negli anni più recenti gli studi di maggior rilievo e si sono ottenuti i risultati di maggior portata, dei quali dànno atto opere collettive o gli atti di importanti convegni multidisciplinari dove l'indagine storico-letteraria fa sistema con quella storica, storico-artistica e storico-musicale.
2018
Gli spazi sabaudi. Percorsi e prospettive della storiografia
Carocci
207
223
978-88-430-8690-0
Giovanni Barberi Squarotti
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