La religione induista – come quella cristiana o l’islam o l’ebraismo – non si presenta come una realtà eterogenea. In questo caso si tratta di diverse culture filosofiche, a volte anche teologicamente distanti, ma con alcuni punti in comune come, ad esempio le teorie della reincarnazione e del karma, oltre che l’accettazione dei Veda, cioè di quella moltitudine di dei e dee che rappresentano tuttavia un aspetto dell’unico Dio. E come per qualsiasi altra fede, anche nell’induismo le festività fanno emergere l’alto valore simbolico del cibo. Tuttavia sebbene il cibo sia sìa strettamente connesso con la spiritualità, esso va anche usato con parsimonia. Ben lontani da pantagruelici banchetti, gli induisti ritengono che si debba adoperare ciò che è disponibile per l’alimentazione umana senza mai esagerare nella quantità, adoperando anzi solo l’indispensabile e sempre con moderazione
Il cibo nasce dalla pioggia. L'alimentazione tra gli indù
Daniela Santus
2018-01-01
Abstract
La religione induista – come quella cristiana o l’islam o l’ebraismo – non si presenta come una realtà eterogenea. In questo caso si tratta di diverse culture filosofiche, a volte anche teologicamente distanti, ma con alcuni punti in comune come, ad esempio le teorie della reincarnazione e del karma, oltre che l’accettazione dei Veda, cioè di quella moltitudine di dei e dee che rappresentano tuttavia un aspetto dell’unico Dio. E come per qualsiasi altra fede, anche nell’induismo le festività fanno emergere l’alto valore simbolico del cibo. Tuttavia sebbene il cibo sia sìa strettamente connesso con la spiritualità, esso va anche usato con parsimonia. Ben lontani da pantagruelici banchetti, gli induisti ritengono che si debba adoperare ciò che è disponibile per l’alimentazione umana senza mai esagerare nella quantità, adoperando anzi solo l’indispensabile e sempre con moderazioneI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.