Il saggio ricostruisce le elaborazioni della criminologia italiana sul tema della delinquenza nell'esercito, dalle prime riflessioni di Lombroso sul caso Misdea agli interventi dei suoi allievi nel corso della prima guerra mondiale, che vide molti seguaci di Lombroso schierati sulle posizioni dell'interventismo democratico. Da un'iniziale denuncia nei confronti della brutalità dell'esercito, vista come causa della diffusione di istinti aggressivi nelle giovani generazioni, conforme alle posizioni del pacifismo positivista e alla condanna del colonialismo, ma non priva di ambiguità e sfumature, la criminologia italiana si spostò su posizioni patriottiche, in funzione sia della diffusione delle teorie lombrosiane nell'ambito della medicina militare, sia dell'assorbimento di ideali nazionalistici.
Cesare Lombroso, l’anthropologie criminelle et la Grande Guerre
silvano montaldo
2018-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce le elaborazioni della criminologia italiana sul tema della delinquenza nell'esercito, dalle prime riflessioni di Lombroso sul caso Misdea agli interventi dei suoi allievi nel corso della prima guerra mondiale, che vide molti seguaci di Lombroso schierati sulle posizioni dell'interventismo democratico. Da un'iniziale denuncia nei confronti della brutalità dell'esercito, vista come causa della diffusione di istinti aggressivi nelle giovani generazioni, conforme alle posizioni del pacifismo positivista e alla condanna del colonialismo, ma non priva di ambiguità e sfumature, la criminologia italiana si spostò su posizioni patriottiche, in funzione sia della diffusione delle teorie lombrosiane nell'ambito della medicina militare, sia dell'assorbimento di ideali nazionalistici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.