Se gli studi riguardanti le famiglie con figli disabili si sono sviluppati a partire dagli anni Settanta, risulta ancor più recente l’interesse, da parte degli studiosi, per la relazione paterna in presenza di un figlio disabile. Tuttavia, nonostante la grande ricchezza di queste importanti aree di studio, numerosi interrogativi sono rimasti aperti e irrisolti. Capire, dunque, come e perché alcuni padri con un figlio disabile abbiano comportamenti ed atteggiamenti maggiormente appropriati, mentre altri presentino numerose difficoltà, resta una questione ancora aperta. E’ da questi primi presupposti che nel 2012 si apre la ricerca “Essere padri. Vivere la disabilità”, per indagare - da un punto di vista educativo-pedagogico - uno dei temi meno approfonditi nell’area della disabilità: relazione paterna e disabilità. Come sostenere ed accompagnare il progetto di vita dei padri delle persone disabili? Quali azioni e interventi educativi sarebbero utili per garantirlo? A partire (e attraverso) l’interrogativo iniziale su «come sostenere i padri delle persone disabili», la ricerca cercherà di delineare dimensioni educative che contribuiranno all’affinamento della nostra riflessione, riguardo all’importanza di sostenere le famiglie con figli disabili. L’impatto con la disabilità è un banco di prova molto severo per tutta la famiglia: essa mette in crisi la tenuta delle competenze genitoriali, intese come la responsabilità di prendersi cura dei figli, con effetti rilevanti nei confronti degli stessi figli . Noi crediamo che una buona prassi sia quella di offrire sostegno sin dai primissimi momenti e continuare ad accompagnare tutta la famiglia lungo il percorso di vita, delineando un progetto di vita globale, padre incluso.

Essere padri: inclusi o esclusi? Uno sguardo sulla funzione paterna nella disabilità.

Alessia Cinotti
2013-01-01

Abstract

Se gli studi riguardanti le famiglie con figli disabili si sono sviluppati a partire dagli anni Settanta, risulta ancor più recente l’interesse, da parte degli studiosi, per la relazione paterna in presenza di un figlio disabile. Tuttavia, nonostante la grande ricchezza di queste importanti aree di studio, numerosi interrogativi sono rimasti aperti e irrisolti. Capire, dunque, come e perché alcuni padri con un figlio disabile abbiano comportamenti ed atteggiamenti maggiormente appropriati, mentre altri presentino numerose difficoltà, resta una questione ancora aperta. E’ da questi primi presupposti che nel 2012 si apre la ricerca “Essere padri. Vivere la disabilità”, per indagare - da un punto di vista educativo-pedagogico - uno dei temi meno approfonditi nell’area della disabilità: relazione paterna e disabilità. Come sostenere ed accompagnare il progetto di vita dei padri delle persone disabili? Quali azioni e interventi educativi sarebbero utili per garantirlo? A partire (e attraverso) l’interrogativo iniziale su «come sostenere i padri delle persone disabili», la ricerca cercherà di delineare dimensioni educative che contribuiranno all’affinamento della nostra riflessione, riguardo all’importanza di sostenere le famiglie con figli disabili. L’impatto con la disabilità è un banco di prova molto severo per tutta la famiglia: essa mette in crisi la tenuta delle competenze genitoriali, intese come la responsabilità di prendersi cura dei figli, con effetti rilevanti nei confronti degli stessi figli . Noi crediamo che una buona prassi sia quella di offrire sostegno sin dai primissimi momenti e continuare ad accompagnare tutta la famiglia lungo il percorso di vita, delineando un progetto di vita globale, padre incluso.
2013
1
53
62
Paternità, disabilità, funzioni educative, relazione genitoriale
Alessia Cinotti
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