Il proliferare di atti legislativi italiani che incorporano termini inglesi suscita perplessità: in un paese con alto numero di "analfabeti funzionali", l'inglese non agevola la comprensione delle regole giuridiche, non è rivolto a minoranze linguistiche anglofone. Lo scambio linguistico è sempre avvenuto ed è utile all'arricchimento del linguaggio, ma in campo giuridico il prestito indiscriminato di termini del common law genera incertezza e litigiosità.

Anglicisms in Statutes: do they improve citizens' access to law?

Silvia Ferreri
2018-01-01

Abstract

Il proliferare di atti legislativi italiani che incorporano termini inglesi suscita perplessità: in un paese con alto numero di "analfabeti funzionali", l'inglese non agevola la comprensione delle regole giuridiche, non è rivolto a minoranze linguistiche anglofone. Lo scambio linguistico è sempre avvenuto ed è utile all'arricchimento del linguaggio, ma in campo giuridico il prestito indiscriminato di termini del common law genera incertezza e litigiosità.
2018
Knowledge dissemination, ethics and ideology in specialised communication
IULM e università degli studi di Milano
47
49
978-88-940663-3-3
anglicismi, drafting legislativo, plain language, falsi amici linguistici
Silvia Ferreri
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/2318/1683142
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact