Diritto canonico e culture

Ogni diritto è chiamato a misurarsi con il possibile scarto esistente tra le formule prescrittive in cui esso si esprime – le norme – e i valori deontici fatti propri dai consociati, quali si esprimono nei mores sociali. La dottrina giuridica secolare ha elaborato la nozione di diritto vivente per designare l’insieme delle regole riconosciute e effettivamente praticate nei rapporti sociali. Il diritto canonico vivente è l’insieme delle regole effettive dell’agire ecclesiale, che realizzano (o almeno non contrastano) i criteri deontici ricavabili dal kerygma evangelico. La formazione di un diritto canonico vivente è necessariamente connessa alla sua inculturazione. In questo modo le norme e i precetti canonici, operando in sinergia con i mores, possono divenire diritto effettivo e vivente delle diverse comunità ecclesiali. Al contempo, la selezione dei valori culturali e della corrispondente sensibilità giuridica alla luce del modello deontico proposto dal Vangelo permette la progressiva penetrazione evangelica dell’ethos e delle prassi socioculturali.