Ci sono situazioni che possono giustificare moralmente l’uccisione di un’altra persona, ad esempio in guerra o quando si è aggrediti da altre persone che vogliono ucciderci o farci del male, ma togliere la vita ad un’altra persona soltanto per il gusto di farlo è moralmente inaccettabile. La violenza sessuale invece è sempre inaccettabile: molestare sessualmente un’altra persona o costringerla ad avere un rapporto sessuale è sempre qualcosa di contrario alla moralità, in quanto l’altra persona è trattata da colui o coloro che esercitano violenza solamente come mezzo per ottenere il proprio piacere. Uccidere a un videogioco è qualcosa di diverso dall’uccidere nel mondo reale: i videogiochi possono essere molto “violenti” e possono anche prevedere azioni virtuali molto crudeli nei confronti dei personaggi rappresentati: possiamo ucciderli investendoli, sparandogli, dandogli una morte rapida o dopo averli sottoposti alle torture più efferate. Ad esempio, possiamo accoltellarli, colpirli più e più volte con un bastone, lasciarli sbranare dai cani ed alla fine dargli fuoco. C’è qualcosa di male nel praticare giochi di questo tipo? Il saggio esamina alcune importante questioni morali legate alla commercializzazione dei videogiochi violenti.

Uccidere e stuprare al videogioco: considerazioni morali sul dilemma del giocatore.

Maurizio Balistreri
2018-01-01

Abstract

Ci sono situazioni che possono giustificare moralmente l’uccisione di un’altra persona, ad esempio in guerra o quando si è aggrediti da altre persone che vogliono ucciderci o farci del male, ma togliere la vita ad un’altra persona soltanto per il gusto di farlo è moralmente inaccettabile. La violenza sessuale invece è sempre inaccettabile: molestare sessualmente un’altra persona o costringerla ad avere un rapporto sessuale è sempre qualcosa di contrario alla moralità, in quanto l’altra persona è trattata da colui o coloro che esercitano violenza solamente come mezzo per ottenere il proprio piacere. Uccidere a un videogioco è qualcosa di diverso dall’uccidere nel mondo reale: i videogiochi possono essere molto “violenti” e possono anche prevedere azioni virtuali molto crudeli nei confronti dei personaggi rappresentati: possiamo ucciderli investendoli, sparandogli, dandogli una morte rapida o dopo averli sottoposti alle torture più efferate. Ad esempio, possiamo accoltellarli, colpirli più e più volte con un bastone, lasciarli sbranare dai cani ed alla fine dargli fuoco. C’è qualcosa di male nel praticare giochi di questo tipo? Il saggio esamina alcune importante questioni morali legate alla commercializzazione dei videogiochi violenti.
2018
1
73
81
Etica, Videogiochi, Violenza, Carattere, Virtù
Maurizio Balistreri
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