Un ricorso diffuso alle ipotesi controfattuali nel mondo greco antico pare ormai molto più frequente di quanto spesso si pensi: anche ad esempio nell’opera di Tucidide, lo storico più “fattuale” per noi, si trovano in realtà disseminate moltissime argomentazioni di questo genere, per altro già in parte evidenziate da altri studiosi, ma su cui intendo soffermarmi in questo lavoro delineando quello che mi sembra un sottile fil rouge che le unisce. Molto spesso infatti queste ipotesi e riflessioni controfattuali sono collegate alle speranze e soprattutto agli indugi e alle paure dei protagonisti, inserite all’interno di consigli e discorsi in generale, sia diretti che indiretti. Questa collocazione distinta consente al lettore di sapere che non si tratta della realtà, ma di una realtà controfattuale che non è accaduta, né può più accadere, ma avrebbe potuto. E lo scopo di queste argomentazioni che vanno ad arricchire la narrazione vera e propria non è certo solo retorico, ma più serio e psicologico; si tratta di pensieri e parole trasmessi a noi dallo storico, con valenza etica e pedagogica, per consentire una più profonda comprensione del processo storico.

Craintes, espoirs et conseils: essais pour une histoire alternative chez Thucydide

Elisabetta Bianco
2018-01-01

Abstract

Un ricorso diffuso alle ipotesi controfattuali nel mondo greco antico pare ormai molto più frequente di quanto spesso si pensi: anche ad esempio nell’opera di Tucidide, lo storico più “fattuale” per noi, si trovano in realtà disseminate moltissime argomentazioni di questo genere, per altro già in parte evidenziate da altri studiosi, ma su cui intendo soffermarmi in questo lavoro delineando quello che mi sembra un sottile fil rouge che le unisce. Molto spesso infatti queste ipotesi e riflessioni controfattuali sono collegate alle speranze e soprattutto agli indugi e alle paure dei protagonisti, inserite all’interno di consigli e discorsi in generale, sia diretti che indiretti. Questa collocazione distinta consente al lettore di sapere che non si tratta della realtà, ma di una realtà controfattuale che non è accaduta, né può più accadere, ma avrebbe potuto. E lo scopo di queste argomentazioni che vanno ad arricchire la narrazione vera e propria non è certo solo retorico, ma più serio e psicologico; si tratta di pensieri e parole trasmessi a noi dallo storico, con valenza etica e pedagogica, per consentire una più profonda comprensione del processo storico.
2018
Antiques uchronies. Quand Grecs et Romains imaginent des histoires alternatives
Editions universitaires de Dijon
81
93
978-2-36441-286-6
Elisabetta Bianco
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