Il presente lavoro intende inquadrare il Cammino di Santiago nella più ampia cornice degli Itinerari Culturali Europei1, alla luce di un’analisi della letteratura sui mutamenti in corso nel settore turistico, con particolare riferimento alla crescente centralità della cultura e dell’heritage come driver della domanda. Il riflesso del mercato, in termini di offerta, presuppone un orientamento nella costruzione della proposta turistica, adeguato e rispondente al target ed è evidente come occorra studiare strumenti di management funzionali allo scenario economico-aziendale che si viene a generare. In quest’ottica è utile leggere, nel patrimonio culturale, materiale e immateriale, un common2, mettendo in evidenza la necessità di un approccio teso alla conservazione del bene comune stesso e adeguato a guidarne la fruizione3, in termini di mantenimento dell’economicità4 per le imprese collegate in modo diretto, indiretto e indotto. La presa di coscienza del valore5 intrinseco e di quello economico che il patrimonio condiviso può originare deve, infatti, tenere conto della partecipazione alla tutela del common stesso e dei benefici che discendono dall’uso.
Camino de Santiago: itinerario culturale, patrimonio comune e risorsa economico-aziendale per il territorio
Cortese, D.
2016-01-01
Abstract
Il presente lavoro intende inquadrare il Cammino di Santiago nella più ampia cornice degli Itinerari Culturali Europei1, alla luce di un’analisi della letteratura sui mutamenti in corso nel settore turistico, con particolare riferimento alla crescente centralità della cultura e dell’heritage come driver della domanda. Il riflesso del mercato, in termini di offerta, presuppone un orientamento nella costruzione della proposta turistica, adeguato e rispondente al target ed è evidente come occorra studiare strumenti di management funzionali allo scenario economico-aziendale che si viene a generare. In quest’ottica è utile leggere, nel patrimonio culturale, materiale e immateriale, un common2, mettendo in evidenza la necessità di un approccio teso alla conservazione del bene comune stesso e adeguato a guidarne la fruizione3, in termini di mantenimento dell’economicità4 per le imprese collegate in modo diretto, indiretto e indotto. La presa di coscienza del valore5 intrinseco e di quello economico che il patrimonio condiviso può originare deve, infatti, tenere conto della partecipazione alla tutela del common stesso e dei benefici che discendono dall’uso.File | Dimensione | Formato | |
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