Chi sono le più influenti lobby italiane? Come e quanto riescono ad incidere sulle decisioni pubbliche? E tutto questo che effetti ha sul funzionamento e la qualità della nostra democrazia? Nel rispondere a tali importanti interrogativi, l’autore mette a confronto i tratti salienti della politica degli interessi così come è andata strutturandosi nel corso della storia repubblicana, con l’analisi – attenta e puntuale – del sistema degli interessi italiano per come si presenta oggi. Nello specifico, vengono illustrate le caratteristiche distintive del sistema rispetto alla propria densità e differenziazione interna, nonché alle modalità attraverso le quali i gruppi di interesse italiani conducono la propria attività di lobbying, accedono alle diverse sedi istituzionali – nazionali e comunitarie – e incidono sul processo decisionale. Ne emerge un quadro decisamente rinnovato rispetto all’assetto di Prima Repubblica. Da un lato, all’interno del sistema è molto aumentato il grado di pluralismo: sempre più gruppi, rappresentanti una sempre più ampia varietà di interessi organizzati, sono oggi in grado di giocare un ruolo importante nel processo decisionale. Dall’altro lato, il prezzo di questa maggiore apertura risiede in una maggiore frammentazione ed instabilità del sistema, principalmente legata al ridimensionamento dei partiti politici quali attori principali del policymaking.
Lobby d'Italia. Il sistema degli interessi tra Prima e Seconda Repubblica
PRITONI, Andrea
2017-01-01
Abstract
Chi sono le più influenti lobby italiane? Come e quanto riescono ad incidere sulle decisioni pubbliche? E tutto questo che effetti ha sul funzionamento e la qualità della nostra democrazia? Nel rispondere a tali importanti interrogativi, l’autore mette a confronto i tratti salienti della politica degli interessi così come è andata strutturandosi nel corso della storia repubblicana, con l’analisi – attenta e puntuale – del sistema degli interessi italiano per come si presenta oggi. Nello specifico, vengono illustrate le caratteristiche distintive del sistema rispetto alla propria densità e differenziazione interna, nonché alle modalità attraverso le quali i gruppi di interesse italiani conducono la propria attività di lobbying, accedono alle diverse sedi istituzionali – nazionali e comunitarie – e incidono sul processo decisionale. Ne emerge un quadro decisamente rinnovato rispetto all’assetto di Prima Repubblica. Da un lato, all’interno del sistema è molto aumentato il grado di pluralismo: sempre più gruppi, rappresentanti una sempre più ampia varietà di interessi organizzati, sono oggi in grado di giocare un ruolo importante nel processo decisionale. Dall’altro lato, il prezzo di questa maggiore apertura risiede in una maggiore frammentazione ed instabilità del sistema, principalmente legata al ridimensionamento dei partiti politici quali attori principali del policymaking.File | Dimensione | Formato | |
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