Il saggio prende in esame la cittadinanza come insieme variabile di obblighi verso la comunità e diritti di protezione offerti dall'apparato pubblico nelle città italiane del basso medioevo. Si ripercorre, quindi, la difficile costruzione di un sistema mobile di attribuzione di qualifiche e di doveri connessi, a partire dalla distinzione basilare fra cives e comitatini, per approfondire, in un secondo momento, le conseguenze di un nuovo criterio regolatore della civilitas, basato sull'origine, sempre più diffuso dai primi decenni del Trecento. L'origo si presenta, infatti, come uno strumento molto flessibile per aprire e chiudere l'accesso alla "vera cittadinanza" ai nuovi arrivati o a persone gradite al regime in carica. La distinzione fra "cives orginari" e "cives ficticii" è però solo una delle nuove faglie che si creano nel mondo cittadino tre-quattrocentesco. Il tratto comune delle politiche seguite in molte città, è la netta distinzione che si viene a creare, nel XV secolo, fra un ceto orginario di super-cives e una massa di cittadini "popolari" tenuti fuori dalla partecipazione politica.
La cittadinanza pragmatica. Attribuzione e limitazione della civilitas nei comuni italiani fra XIII e XV secolo
Massimo Vallerani
2017-01-01
Abstract
Il saggio prende in esame la cittadinanza come insieme variabile di obblighi verso la comunità e diritti di protezione offerti dall'apparato pubblico nelle città italiane del basso medioevo. Si ripercorre, quindi, la difficile costruzione di un sistema mobile di attribuzione di qualifiche e di doveri connessi, a partire dalla distinzione basilare fra cives e comitatini, per approfondire, in un secondo momento, le conseguenze di un nuovo criterio regolatore della civilitas, basato sull'origine, sempre più diffuso dai primi decenni del Trecento. L'origo si presenta, infatti, come uno strumento molto flessibile per aprire e chiudere l'accesso alla "vera cittadinanza" ai nuovi arrivati o a persone gradite al regime in carica. La distinzione fra "cives orginari" e "cives ficticii" è però solo una delle nuove faglie che si creano nel mondo cittadino tre-quattrocentesco. Il tratto comune delle politiche seguite in molte città, è la netta distinzione che si viene a creare, nel XV secolo, fra un ceto orginario di super-cives e una massa di cittadini "popolari" tenuti fuori dalla partecipazione politica.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
La_cittadinanza_pragmatica_Attribuzione.pdf
Accesso riservato
Tipo di file:
PDF EDITORIALE
Dimensione
3.13 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.13 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.