Riflettere sotto il profilo sociologico-giuridico sull'amministrazione della pena, significa esplorare un campo in cui le questioni, le tensioni, le contraddizioni che normalmente attraversano la vita di ogni amministrazione si mostrano in forme radicali. Tra le più rilevanti, richiamate nel saggio, la distanza tra le norme formalmente definite a regolazione del funzionamento delle istituzioni e le norme sostanzialmente e materialmente in esse vigenti; il rapporto tra diritti soggettivi enunciati/riconosciuti e diritti effettivamente goduti dalle persone; le difficoltà di avanzare pretese nei confronti del potere giudiziario da parte dei titolari di diritti negati o non sufficientemente garantiti. Sull'organizzazione e sulle modalità di gestione dei ruoli professionali che vi sono implicati è decisivo il peso della cultura giuridica esterna (del pubblico e delle sue rappresentazioni, del sistema politico, di altre amministrazioni o organizzazioni presenti nel campo). Mutando nel tempo, essa influenza gli orientamenti di fondo dell’amministrazione che gestisce il sistema e le scelte anche quotidiane delle singole istituzioni obbligandole a riposizionarsi nell'“ambiente”. Nella dialettica tra cultura giuridica interna ed esterna si configurano incessantemente, in forme originali e localmente specifiche, i tre elementi che nel penitenziario di solito convivono: le emergenze, le eccellenze, la normalità.
Il penitenziario come campo di osservazione privilegiato delle sfide dell’amministrare
Franco Prina
2018-01-01
Abstract
Riflettere sotto il profilo sociologico-giuridico sull'amministrazione della pena, significa esplorare un campo in cui le questioni, le tensioni, le contraddizioni che normalmente attraversano la vita di ogni amministrazione si mostrano in forme radicali. Tra le più rilevanti, richiamate nel saggio, la distanza tra le norme formalmente definite a regolazione del funzionamento delle istituzioni e le norme sostanzialmente e materialmente in esse vigenti; il rapporto tra diritti soggettivi enunciati/riconosciuti e diritti effettivamente goduti dalle persone; le difficoltà di avanzare pretese nei confronti del potere giudiziario da parte dei titolari di diritti negati o non sufficientemente garantiti. Sull'organizzazione e sulle modalità di gestione dei ruoli professionali che vi sono implicati è decisivo il peso della cultura giuridica esterna (del pubblico e delle sue rappresentazioni, del sistema politico, di altre amministrazioni o organizzazioni presenti nel campo). Mutando nel tempo, essa influenza gli orientamenti di fondo dell’amministrazione che gestisce il sistema e le scelte anche quotidiane delle singole istituzioni obbligandole a riposizionarsi nell'“ambiente”. Nella dialettica tra cultura giuridica interna ed esterna si configurano incessantemente, in forme originali e localmente specifiche, i tre elementi che nel penitenziario di solito convivono: le emergenze, le eccellenze, la normalità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.