L'articolo evidenzia come il (relativo) successo del discorso nazionale in Italia fosse dovuto non tanto all’«invenzione di una tradizione», ossia alla creazione di simboli e figure nuove, quanto piuttosto alla riattualizzazione funzionale di materiali tratti da tradizioni precedenti, laiche e religiose. Ne consegue che la nazione è l’esito di una trasposizione e di una manipolazione di elementi assai familiari e diffusi, provenienti da ambiti discorsivi extrapolitici. La strategia argomentativa cui il discorso nazionale repubblicano ricorse ampiamente fu la sacralizzazione della nazione. Nella ricerca di formule figurative convenzionali, facilmente riconoscibili anche da un pubblico incolto, si rivelarono particolarmente idonei paradigmi tratti dall’iconografia religiosa. Per dare un volto alla patria, il patriota Francesco Hayez scelse l’icona della Maddalena, nella sua declinazione malinconica. Tale scelta iconografica riflette gli esiti di una riflessione dolorosa comune a molti italiani del tempo, che s’interrogavano sulle cause dell’“eccezionalità” italiana nel panorama europeo. L’Italia era un paese che, in stridente contrasto con le glorie del passato, offriva un’immagine di sé nella quale prevaleva l’elemento dell’immoralità e della corruzione; l’“inferiorità” morale degli italiani spesso fu individuata nella sfera della vita privata, sicché il costume avrebbe fornito una spiegazione della morale pubblica insufficiente e di una convivenza civile inferiore a quella degli altri paesi. Il movimento nazionale italiano dovette fare i conti con lo stereotipo identitario negativo degli italiani imbelli, corrotti, immorali ed eternamente in dissidio tra loro. La riforma dei costumi sessuali fu percepita come una questione di massima urgenza. La battaglia per la conquista dell’indipendenza nazionale non poteva che presupporre un richiamo alla moralizzazione dei costumi, un monito ad abbandonare la politica di compromesso e asservimento con le potenze straniere e un invito a espiare le colpe del passato con il sacrificio della vita.

Melancolia, disonore e redenzione nell'iconografia politica risorgimentale

PONSO, Marzia
2015-01-01

Abstract

L'articolo evidenzia come il (relativo) successo del discorso nazionale in Italia fosse dovuto non tanto all’«invenzione di una tradizione», ossia alla creazione di simboli e figure nuove, quanto piuttosto alla riattualizzazione funzionale di materiali tratti da tradizioni precedenti, laiche e religiose. Ne consegue che la nazione è l’esito di una trasposizione e di una manipolazione di elementi assai familiari e diffusi, provenienti da ambiti discorsivi extrapolitici. La strategia argomentativa cui il discorso nazionale repubblicano ricorse ampiamente fu la sacralizzazione della nazione. Nella ricerca di formule figurative convenzionali, facilmente riconoscibili anche da un pubblico incolto, si rivelarono particolarmente idonei paradigmi tratti dall’iconografia religiosa. Per dare un volto alla patria, il patriota Francesco Hayez scelse l’icona della Maddalena, nella sua declinazione malinconica. Tale scelta iconografica riflette gli esiti di una riflessione dolorosa comune a molti italiani del tempo, che s’interrogavano sulle cause dell’“eccezionalità” italiana nel panorama europeo. L’Italia era un paese che, in stridente contrasto con le glorie del passato, offriva un’immagine di sé nella quale prevaleva l’elemento dell’immoralità e della corruzione; l’“inferiorità” morale degli italiani spesso fu individuata nella sfera della vita privata, sicché il costume avrebbe fornito una spiegazione della morale pubblica insufficiente e di una convivenza civile inferiore a quella degli altri paesi. Il movimento nazionale italiano dovette fare i conti con lo stereotipo identitario negativo degli italiani imbelli, corrotti, immorali ed eternamente in dissidio tra loro. La riforma dei costumi sessuali fu percepita come una questione di massima urgenza. La battaglia per la conquista dell’indipendenza nazionale non poteva che presupporre un richiamo alla moralizzazione dei costumi, un monito ad abbandonare la politica di compromesso e asservimento con le potenze straniere e un invito a espiare le colpe del passato con il sacrificio della vita.
2015
I
77
111
Risorgimento, nazionalismo, iconografia politica; Risorgimento, nationalism, political iconography
PONSO M
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