L’ordinamento italiano riconosce la condizione di madre come fattore di limitazione del ricorso al carcere sia in fase cautelare sia in sede di esecuzione della pena. Il contributo intende soffermarsi sulle condizioni alle quali è attualmente subordinata la decarcerazione delle donne con figli al fine di una valutazione in ordine al livello di protezione effettivamente assicurato all’interesse del minore a ricevere cure materne costanti in un ambiente adeguato. Verrà ricostruito il quadro complessivo, non sempre coerente, dei mezzi che oggi l’ordinamento offre per salvaguardare la maternità e l’infanzia nel caso di donne in conflitto con la giustizia penale. Saranno presi in esame i presupposti della sottrazione materna al carcere (nelle sue varie forme), i quali determinano il limite assegnato alla salvaguardia dell’interesse del minore nel bilanciamento con le altre esigenze in gioco; le procedure necessarie per beneficiarne, soprattutto sotto il profilo della capacità del meccanismo approntato di offrire alla coppia madre-figlio una tutela tempestiva; le risorse messe in campo per consentire che gli strumenti normativamente previsti per proteggere la maternità e l’infanzia siano concretamente fruibili.

La marginalizzazione del carcere in funzione di tutela della relazione madre-figlio

Giulia Mantovani
2018-01-01

Abstract

L’ordinamento italiano riconosce la condizione di madre come fattore di limitazione del ricorso al carcere sia in fase cautelare sia in sede di esecuzione della pena. Il contributo intende soffermarsi sulle condizioni alle quali è attualmente subordinata la decarcerazione delle donne con figli al fine di una valutazione in ordine al livello di protezione effettivamente assicurato all’interesse del minore a ricevere cure materne costanti in un ambiente adeguato. Verrà ricostruito il quadro complessivo, non sempre coerente, dei mezzi che oggi l’ordinamento offre per salvaguardare la maternità e l’infanzia nel caso di donne in conflitto con la giustizia penale. Saranno presi in esame i presupposti della sottrazione materna al carcere (nelle sue varie forme), i quali determinano il limite assegnato alla salvaguardia dell’interesse del minore nel bilanciamento con le altre esigenze in gioco; le procedure necessarie per beneficiarne, soprattutto sotto il profilo della capacità del meccanismo approntato di offrire alla coppia madre-figlio una tutela tempestiva; le risorse messe in campo per consentire che gli strumenti normativamente previsti per proteggere la maternità e l’infanzia siano concretamente fruibili.
2018
Donne ristrette
Ledizioni
Memorie del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Torino
8/2018
195
328
9788867058600
Carcere, madri
Giulia Mantovani
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