Spettri della rivoluzione. Pratiche spiritiche, mutamenti sociali e inquietudini psicologiche tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento

L'articolo analizza le posizioni di alcune riviste e gruppi dello spiritismo italiano nella seconda metà dell’Ottocento. In questo periodo, l’evocazione degli spiriti dei defunti e dei fantasmi dei viventi diede forma ai timori suscitati dalle rapide trasformazioni della società, soprattutto negli ambienti borghesi. I partecipanti alle sedute spiritiche proiettavano le proprie angosce su apparizioni che traducevano il terrore di rivolgimenti sociali e esprimevano la speranza della pace come dono portato dagli spiriti. Anche in Italia, lo spiritismo fu una risposta alle incertezze provocate dalla rivoluzione scienti- fica che metteva in crisi le tradizionali visioni religiose del mondo, ma anche mostrava l’esistenza di fenomeni invisibili ai sensi. La crisi delle identità provocata dalla modernità alimentò a livello collettivo una rivoluzione psicologica che rendeva incerti i confini tra pensiero, mente e coscienza. Il saggio, indagando le riflessioni e le reti globali di contatti dello spiritismo italiano, affronta la questione più ampia del posto dell’irrazionale nelle società contemporanee.