In un’inedita postilla vergata da Alfieri su di una pagina dell’esemplare, acquistato nel 1794, delle Odi di Pindaro tradotte da Alessandro Adimari (1632), il trageda riconosce in Chiabrera l’autentico erede italiano del poeta greco. L’annotazione rileva un nuovo interesse di Alfieri per la lirica pindarica riportata ai propri principi, senza le mediazioni classiciste tardo secentesche: un interesse che propizia la composizione della Teleutodía, con la quale egli chiuderà la propria esperienza poetica.

Una inedita postilla e l'ultimo Alfieri lirico fra Pindaro e Chiabrera

Patrizia Pellizzari
2019-01-01

Abstract

In un’inedita postilla vergata da Alfieri su di una pagina dell’esemplare, acquistato nel 1794, delle Odi di Pindaro tradotte da Alessandro Adimari (1632), il trageda riconosce in Chiabrera l’autentico erede italiano del poeta greco. L’annotazione rileva un nuovo interesse di Alfieri per la lirica pindarica riportata ai propri principi, senza le mediazioni classiciste tardo secentesche: un interesse che propizia la composizione della Teleutodía, con la quale egli chiuderà la propria esperienza poetica.
2019
183
2
233
258
Vittorio Alfieri, Teleutodia, Gabriello Chiabrera, Pindaro, poesia lirica
Patrizia Pellizzari
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