Nel mondo indiano l’etica sta alla base anche della teoria della conoscenza, specialmente nel caso del rapporto delicatissimo che lega la verità (satya) alla nonviolenza (ahimsa). I testi tradotti in questo volume costituiscono una possibile antologia ideale di temi etici relativi alla delimitazione della verità e al suo possibile conflitto con la nonviolenza, e colloquiano tra loro, specialmente quando a intervenire sono i commentatori: il dialogo intertestuale è costante, i riferimenti incrociati sono la regola, non l’eccezione. Partendo dalle considerazioni upanisadiche sulla verità e dagli Yogasutra è emerso il rapporto problematico tra nonviolenza e verità. Successivamente l’epica maggiore (Mahabharata) ci ha permesso, con continui riferimenti alle fonti normative (Manusmrti e dintorni) di meglio delineare il delicato e complesso equilibrio tra questi due diversi obblighi morali, che si condizionano e delimitano a vicenda, spesso in dipendenza da circostanze specifiche, che non è sempre agevole determinare. Infine il ricorso alle fonti agiografiche ha posto in rilievo il caso specifico dell’ordalia in rapporto al tema oggetto di esame. I fitti e continui riferimenti intertestuali ci hanno svelato una cultura che ricorre volentieri a riferimenti incrociati, vanificando le distinzioni tra generi letterari, quando si tratti di affrontare temi spinosi di carattere etico.
La verità e i suoi limiti nell'induismo. Analisi della risoluzione di un conflitto di valori in chiave intertestuale
Alberto Pelissero
2019-01-01
Abstract
Nel mondo indiano l’etica sta alla base anche della teoria della conoscenza, specialmente nel caso del rapporto delicatissimo che lega la verità (satya) alla nonviolenza (ahimsa). I testi tradotti in questo volume costituiscono una possibile antologia ideale di temi etici relativi alla delimitazione della verità e al suo possibile conflitto con la nonviolenza, e colloquiano tra loro, specialmente quando a intervenire sono i commentatori: il dialogo intertestuale è costante, i riferimenti incrociati sono la regola, non l’eccezione. Partendo dalle considerazioni upanisadiche sulla verità e dagli Yogasutra è emerso il rapporto problematico tra nonviolenza e verità. Successivamente l’epica maggiore (Mahabharata) ci ha permesso, con continui riferimenti alle fonti normative (Manusmrti e dintorni) di meglio delineare il delicato e complesso equilibrio tra questi due diversi obblighi morali, che si condizionano e delimitano a vicenda, spesso in dipendenza da circostanze specifiche, che non è sempre agevole determinare. Infine il ricorso alle fonti agiografiche ha posto in rilievo il caso specifico dell’ordalia in rapporto al tema oggetto di esame. I fitti e continui riferimenti intertestuali ci hanno svelato una cultura che ricorre volentieri a riferimenti incrociati, vanificando le distinzioni tra generi letterari, quando si tratti di affrontare temi spinosi di carattere etico.File | Dimensione | Formato | |
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