Questo contributo si occupa di una delle produzioni più rilevanti dell’artigianato di Selinunte, quella delle terrecotte architettoniche specificamente destinate alla protezione delle parti lignee e alla copertura dei tetti. Nel VI secolo a.C. i tetti noti a Selinunte sono da riferire agli edifici monumentali e in massima parte a quelli sacri. Essi non rientrano nell’ambito di un normale ciclo produttivo, ma l’esistenza di un artigianato locale è assicurata dalla densità e dalla pressoché ininterrotta sequenza delle realizzazioni. La fisionomia delle botteghe selinuntine si definisce progressivamente e acquista caratteri propri che sono il risultato sia di esperienze maturate e tramandate localmente sia di contatti e scambi con altre aree del mondo greco. Tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C. gli edifici selinuntini di grandi dimensioni incominciano ad adottare delle membrature lapidee in sostituzione del rivestimento fittile lungo i bordi del tetto. Nel corso del V secolo a.C. le tegole e i coppi in terracotta divengono un materiale edilizio prodotto in serie e vanno indistintamente a comporre i tetti di costruzioni pubbliche e private, di dimensioni sia notevoli sia modeste. L’attività delle diverse botteghe è documentata anche dalla numerosità e dalla varietà dei bolli.

Le terrecotte architettoniche di Selinunte: caratteristiche e finalità delle produzioni nel VI e V secolo a.C.

Maria Clara Conti
2019-01-01

Abstract

Questo contributo si occupa di una delle produzioni più rilevanti dell’artigianato di Selinunte, quella delle terrecotte architettoniche specificamente destinate alla protezione delle parti lignee e alla copertura dei tetti. Nel VI secolo a.C. i tetti noti a Selinunte sono da riferire agli edifici monumentali e in massima parte a quelli sacri. Essi non rientrano nell’ambito di un normale ciclo produttivo, ma l’esistenza di un artigianato locale è assicurata dalla densità e dalla pressoché ininterrotta sequenza delle realizzazioni. La fisionomia delle botteghe selinuntine si definisce progressivamente e acquista caratteri propri che sono il risultato sia di esperienze maturate e tramandate localmente sia di contatti e scambi con altre aree del mondo greco. Tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a.C. gli edifici selinuntini di grandi dimensioni incominciano ad adottare delle membrature lapidee in sostituzione del rivestimento fittile lungo i bordi del tetto. Nel corso del V secolo a.C. le tegole e i coppi in terracotta divengono un materiale edilizio prodotto in serie e vanno indistintamente a comporre i tetti di costruzioni pubbliche e private, di dimensioni sia notevoli sia modeste. L’attività delle diverse botteghe è documentata anche dalla numerosità e dalla varietà dei bolli.
2019
111
164
181
Selinunte, Architettura greca, Terrecotte architettoniche, Produzioni
Maria Clara Conti
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