Nella celebre iscrizione che ricorda le glorie di cui poteva vantarsi la città di Alicarnasso (the Salmakis Inscription, II sec. a.C.), all’interno di un segmento dedicato agli autori che alla loro patria diedero lustro, ad Androne viene attribuita una κλυτὴ δύναμις grazie alla quale egli può competere con Erodoto e con Paniassi. Con gli altri due - oggi ben più celebri - autori costituiva dunque una triade antica e ricca di fama, una sorta di microcanone divenuto ormai tradizionale. L’opera di Androne, nota come Συγγένειαι o Συγγενικά, consisteva in almeno otto libri - ne è attestata anche un’epitome – ed era caratterizzata da un’attenzione particolare alle vicende ateniesi, a luoghi sacri, a santuari misterici e panellenici, nonché ad aspetti del racconto mitico che intrecciavano genealogia, geografia ed etimologia. Alcuni cenni a particolari varianti del mito possono esplicitare quanto sotteso nel titolo: l’intento di mettere in luce peculiari parentele e incroci tra stirpi eroiche. La composizione dell’opera può essere collocata indicativamente nel secondo quarto del IV secolo; i frammenti conservati, nonostante il loro esiguo numero, fanno intravedere i contorni di un lavoro che doveva costituire un tassello prezioso per ricostruire l’ambiente culturale dell’epoca [Quarta di copertina].
Androne di Alicarnasso. Testimonianze e frammenti.
paola dolcetti
2019-01-01
Abstract
Nella celebre iscrizione che ricorda le glorie di cui poteva vantarsi la città di Alicarnasso (the Salmakis Inscription, II sec. a.C.), all’interno di un segmento dedicato agli autori che alla loro patria diedero lustro, ad Androne viene attribuita una κλυτὴ δύναμις grazie alla quale egli può competere con Erodoto e con Paniassi. Con gli altri due - oggi ben più celebri - autori costituiva dunque una triade antica e ricca di fama, una sorta di microcanone divenuto ormai tradizionale. L’opera di Androne, nota come Συγγένειαι o Συγγενικά, consisteva in almeno otto libri - ne è attestata anche un’epitome – ed era caratterizzata da un’attenzione particolare alle vicende ateniesi, a luoghi sacri, a santuari misterici e panellenici, nonché ad aspetti del racconto mitico che intrecciavano genealogia, geografia ed etimologia. Alcuni cenni a particolari varianti del mito possono esplicitare quanto sotteso nel titolo: l’intento di mettere in luce peculiari parentele e incroci tra stirpi eroiche. La composizione dell’opera può essere collocata indicativamente nel secondo quarto del IV secolo; i frammenti conservati, nonostante il loro esiguo numero, fanno intravedere i contorni di un lavoro che doveva costituire un tassello prezioso per ricostruire l’ambiente culturale dell’epoca [Quarta di copertina].File | Dimensione | Formato | |
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