Le Metamorfosi nel Trecento volgare. Narrazioni e allegorie

Dopo brevi considerazione sull'importanza delle "Metamorfosi" di Ovidio per Dante, Petrarca, Boccaccio, il saggio si focalizza sulla ricezione dei miti ovidiani nella letteratura italiana medievale e rinascimentale. Suggerisce che non solo Ovidio ha influenzato la narrativa italiana, ma che anche la novellistica ha influenzato il modo con cui Ovidio è stato tradotto. Infatti i traduttori hanno adottato le modalità della novella per presentare alcuni miti. Si studiano qui in successione i vari volgarizzatori da Arrigo Simintendi da Prato a Giovanni di Bonsignori, da Nicolò degli Agostini a Lodovico Dolce e Giovanni Andrea Dell’Anguillara, fino al nuovo modo di tradurre più fedele all'originale di Fabio Marretti.