Il Liber di Catullo è il palinsesto puramente accessorio sul quale la poesia di Ceronetti opera una personale riscrittura del classico, partendo dal principio che quando «un poeta moderno converte nel proprio linguaggio un poeta antico, se l'operazione gli riesce, avrà compiuto un assassinio degno di essere messo tra i beaux arts». La traduzione tanto è figlia di questa forte impostazione teorica, quanto lo è del suo tempo e delle circostanze in cui vide la luce. Il testo di origine – in una prospettiva del tutto anti-filologica e anti-accademica – è sistematicamente forzato e attualizzato, per essere adeguato sia all'idea che Ceronetti ha di Catullo, sia alla sua concezione della poesia moderna e del pubblico dei lettori moderni. Se ha avuto il merito di restituire, nel 1969, un Catullo integro e libero da una lunga tradizione di censure ed edulcorazioni, la versione di Ceronetti ha anche il limite di imporre un testo concepito sulla presunzione che, se Catullo scrivesse oggi, scriverebbe così. L'analisi degli aspetti più marcati e rilevanti (lo stile, i frequenti anacronismi, l'uso dell'intertesualità, gli elementi metrici e di versificazione, il trattamento della materia erotica e dell'osceno) consente di verificare nello specifico gli esiti dell'impostazione di base.
«Questo catullino sfrontato». Ceronetti traduttore di Catullo
Giovanni Barberi Squarotti
2018-01-01
Abstract
Il Liber di Catullo è il palinsesto puramente accessorio sul quale la poesia di Ceronetti opera una personale riscrittura del classico, partendo dal principio che quando «un poeta moderno converte nel proprio linguaggio un poeta antico, se l'operazione gli riesce, avrà compiuto un assassinio degno di essere messo tra i beaux arts». La traduzione tanto è figlia di questa forte impostazione teorica, quanto lo è del suo tempo e delle circostanze in cui vide la luce. Il testo di origine – in una prospettiva del tutto anti-filologica e anti-accademica – è sistematicamente forzato e attualizzato, per essere adeguato sia all'idea che Ceronetti ha di Catullo, sia alla sua concezione della poesia moderna e del pubblico dei lettori moderni. Se ha avuto il merito di restituire, nel 1969, un Catullo integro e libero da una lunga tradizione di censure ed edulcorazioni, la versione di Ceronetti ha anche il limite di imporre un testo concepito sulla presunzione che, se Catullo scrivesse oggi, scriverebbe così. L'analisi degli aspetti più marcati e rilevanti (lo stile, i frequenti anacronismi, l'uso dell'intertesualità, gli elementi metrici e di versificazione, il trattamento della materia erotica e dell'osceno) consente di verificare nello specifico gli esiti dell'impostazione di base.File | Dimensione | Formato | |
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