Anche senza aderire a visuali rigidamente positivistiche, è innegabile che la storia della Sinfonia, specie dalle origini a Beethoven, ci mostra un genere in continua, incalzante espansione: nelle dimensioni, nell’articolazione, nella portata sociale. Per quanto destinata a divenire genere peculiare del mondo austrotedesco, la Sinfonia vide la luce come fenomeno di portata chiaramente europea. Anch'essa in-fatti fu il risultato delle nuove teorie cosmopolite che caratterizzarono l'Illuminismo: in lei anzi, meglio che in tanti altri generi, si incarnò quel nuovo ideale di "civilité", di "politesse", di "bienveillance envers les autres hommes", insomma di quel nuovo "esprit de sociabilité" che Louis de Jancourt seppe bene riassumere nell'omonima voce dell'Encyclopédie e che divenne il cardine di tutto il pensiero dei "philosophes". La Sinfonia cioè si affermò come la principale espressione di quella ricerca di disponibilità, di "simpatia", di buon gusto che l'uomo illuminista, scopertosi animale sociale, si sforzò di raggiungere. Il nostro genere pertanto fu la musica dei nuovi bourgeois e dei nuovi citoyens, dei nuovi Weltbürger e dei nuovi Weltmänner: frutto di quell'ottimismo che veniva imposto dalla "raison", esso diede vita ad un'espressività per sua natura sempre cordiale e comunicativa, affabile e sciolta. E sempre per questo motivo la Sinfonia fu la più esplicita manifestazione della nuova musica urbana, cioè di quella musica che, via via affrancata dal mondo ovattato delle corti, bene sapeva rispecchiare la vivacità e l'intraprendenza della vita nelle grandi città. Da qui la sua prepotente diffusione a macchia d'olio in tutta Europa sull'onda di quella nuova circolazione di idee, di quella nuova voglia di discutere e di confrontarsi così caratteristica dell'uomo illuminista.

La sinfonia classica

TAMMARO, Ferruccio
1996-01-01

Abstract

Anche senza aderire a visuali rigidamente positivistiche, è innegabile che la storia della Sinfonia, specie dalle origini a Beethoven, ci mostra un genere in continua, incalzante espansione: nelle dimensioni, nell’articolazione, nella portata sociale. Per quanto destinata a divenire genere peculiare del mondo austrotedesco, la Sinfonia vide la luce come fenomeno di portata chiaramente europea. Anch'essa in-fatti fu il risultato delle nuove teorie cosmopolite che caratterizzarono l'Illuminismo: in lei anzi, meglio che in tanti altri generi, si incarnò quel nuovo ideale di "civilité", di "politesse", di "bienveillance envers les autres hommes", insomma di quel nuovo "esprit de sociabilité" che Louis de Jancourt seppe bene riassumere nell'omonima voce dell'Encyclopédie e che divenne il cardine di tutto il pensiero dei "philosophes". La Sinfonia cioè si affermò come la principale espressione di quella ricerca di disponibilità, di "simpatia", di buon gusto che l'uomo illuminista, scopertosi animale sociale, si sforzò di raggiungere. Il nostro genere pertanto fu la musica dei nuovi bourgeois e dei nuovi citoyens, dei nuovi Weltbürger e dei nuovi Weltmänner: frutto di quell'ottimismo che veniva imposto dalla "raison", esso diede vita ad un'espressività per sua natura sempre cordiale e comunicativa, affabile e sciolta. E sempre per questo motivo la Sinfonia fu la più esplicita manifestazione della nuova musica urbana, cioè di quella musica che, via via affrancata dal mondo ovattato delle corti, bene sapeva rispecchiare la vivacità e l'intraprendenza della vita nelle grandi città. Da qui la sua prepotente diffusione a macchia d'olio in tutta Europa sull'onda di quella nuova circolazione di idee, di quella nuova voglia di discutere e di confrontarsi così caratteristica dell'uomo illuminista.
1996
Mursia
1
471
9788842520832
sinfonia classica; F.J. Haydn; W.A. Mozart; Beethoven
F. TAMMARO
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