L’articolo propone una rilettura, a cinquant’anni dalla sua pubblicazione, del libro L’uomo nel 2000 di Ugo Apollonio. L’analisi del testo e del discorso pubblico che l’ha accompagnato consente di sviluppare una riflessione sui mutamenti dell’immaginario futurologico urbano. La tesi proposta riguarda la sua sostanziale staticità: nonostante la presenza di narrazioni differenti, il pensiero relativo alla città di domani pare convergere intorno a un numero piuttosto limitato di idee, questioni e orizzonti. L’articolo intende quindi stimolare una riflessione circa le possibili relazioni fra geografia e futurologia, contribuendo al dibattito circa la natura e la forma degli immaginari urbani.
L’uomo nel 2000, cinquanta anni dopo: città e futurologia nell’Italia del boom economico
vanolo a
2019-01-01
Abstract
L’articolo propone una rilettura, a cinquant’anni dalla sua pubblicazione, del libro L’uomo nel 2000 di Ugo Apollonio. L’analisi del testo e del discorso pubblico che l’ha accompagnato consente di sviluppare una riflessione sui mutamenti dell’immaginario futurologico urbano. La tesi proposta riguarda la sua sostanziale staticità: nonostante la presenza di narrazioni differenti, il pensiero relativo alla città di domani pare convergere intorno a un numero piuttosto limitato di idee, questioni e orizzonti. L’articolo intende quindi stimolare una riflessione circa le possibili relazioni fra geografia e futurologia, contribuendo al dibattito circa la natura e la forma degli immaginari urbani.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Vanolo (2019) - L’uomo nel 2000, cinquanta anni dopo.pdf
Accesso aperto
Descrizione: Manoscritto dell'Autore
Tipo di file:
POSTPRINT (VERSIONE FINALE DELL’AUTORE)
Dimensione
1.34 MB
Formato
Adobe PDF
|
1.34 MB | Adobe PDF | Visualizza/Apri |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.