L’archivio del patriota risorgimentale piemontese Santorre Santa Rosa (1783-1825) conserva diari, zibaldoni ed epistolari annotati nel corso del Gran tour da lui intrapreso nei primi anni dell’Ottocento secondo un costume molto diffuso in quel periodo. I manoscritti, in gran parte inediti, contengono ricordi di viaggio e testimonianze sulle città d’arte visitate in Italia, in particolare Firenze e Roma: giudizi estetici si alternano a commenti emozionali, ispirati dalla visione delle opere d’arte e dalla lettura dei classici italiani, rivelando lo spiccato gusto artistico e letterario dell’autore. In particolare, l’inedito Brouillon littéraire n. 3, annotato nella primavera del 1803, è dedicato alle impressioni d’arte di Santa Rosa e contiene notizie e commenti relativi ai tesori artistici romani da lui maggiormente apprezzati: non tanto i monumenti antichi, definiti «semplici vestigia che dicono poco agli occhi e all’immaginazione», quanto piuttosto le chiese barocche, le basiliche e i palazzi nobiliari.
«40 giorni […], è troppo poco per goderne». Roma in un Grand Tour del 1803
Chiara Tavella
2020-01-01
Abstract
L’archivio del patriota risorgimentale piemontese Santorre Santa Rosa (1783-1825) conserva diari, zibaldoni ed epistolari annotati nel corso del Gran tour da lui intrapreso nei primi anni dell’Ottocento secondo un costume molto diffuso in quel periodo. I manoscritti, in gran parte inediti, contengono ricordi di viaggio e testimonianze sulle città d’arte visitate in Italia, in particolare Firenze e Roma: giudizi estetici si alternano a commenti emozionali, ispirati dalla visione delle opere d’arte e dalla lettura dei classici italiani, rivelando lo spiccato gusto artistico e letterario dell’autore. In particolare, l’inedito Brouillon littéraire n. 3, annotato nella primavera del 1803, è dedicato alle impressioni d’arte di Santa Rosa e contiene notizie e commenti relativi ai tesori artistici romani da lui maggiormente apprezzati: non tanto i monumenti antichi, definiti «semplici vestigia che dicono poco agli occhi e all’immaginazione», quanto piuttosto le chiese barocche, le basiliche e i palazzi nobiliari.File | Dimensione | Formato | |
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