Nel 2018 ricorreva l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali che – com’è noto – costituiscono una delle pagine più vergognose della nostra storia recente e al contempo uno dei peggiori crimini compiuti dal regime fascista. La discriminazione innescò una serie di rivolgimenti istituzionali, epistemici e sociali nella cultura e nell’università italiane. La matematica fu drammaticamente colpita, e perse – anche se sarebbe più corretto dire ‘si privò di’ – figure di grande rilievo fra cui T. Levi-Civita, V. Volterra, G. Castelnuovo, F. Enriques e molti altri. Incapaci di tollerare la perdita dei diritti civili e politici e la completa emarginazione dal mondo accademico, entro la fine del 1941 circa 6000 ebrei di nazionalità italiana ‘fecero fagotto’; altri 4000 sarebbero riparati in Svizzera dopo l’armistizio. Fra questi si contano parecchie decine di intellettuali, di cui 6 matematici e uno statistico, che abbandonarono l’Italia con le proprie famiglie, “andando alla ricerca di uno spazio di sopravvivenza intellettuale” .
'E venne il momento di lasciare Torino': l'emigrazione matematica ebraica dall'Italia fascista (1939-1948)
Luciano Erika
2020-01-01
Abstract
Nel 2018 ricorreva l’ottantesimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali che – com’è noto – costituiscono una delle pagine più vergognose della nostra storia recente e al contempo uno dei peggiori crimini compiuti dal regime fascista. La discriminazione innescò una serie di rivolgimenti istituzionali, epistemici e sociali nella cultura e nell’università italiane. La matematica fu drammaticamente colpita, e perse – anche se sarebbe più corretto dire ‘si privò di’ – figure di grande rilievo fra cui T. Levi-Civita, V. Volterra, G. Castelnuovo, F. Enriques e molti altri. Incapaci di tollerare la perdita dei diritti civili e politici e la completa emarginazione dal mondo accademico, entro la fine del 1941 circa 6000 ebrei di nazionalità italiana ‘fecero fagotto’; altri 4000 sarebbero riparati in Svizzera dopo l’armistizio. Fra questi si contano parecchie decine di intellettuali, di cui 6 matematici e uno statistico, che abbandonarono l’Italia con le proprie famiglie, “andando alla ricerca di uno spazio di sopravvivenza intellettuale” .File | Dimensione | Formato | |
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