A partire da alcuni contributi di Tullio Seppilli, questo lavoro vuole contribuire a riesaminare la posta in gioco dell’antropologia medica e dell’etnopsichiatria di fronte alle sfide della migrazione, alle contraddizioni dello scenario postcoloniale, così come di fronte alle nuove sfide teoriche dell’antropologia decoloniale e del prospettivismo. Dopo l’analisi di alcuni nodi emersi nel dibattito degli anni passati in ambito etnopsichiatrico, l’autore suggerisce un approccio fondato su tre principi: riconoscere nella cura rituale (e ne i saperi medici locali) le tracce di una forma di coscienza storica e di contro- memoria; interrogare e lasciarsi interrogare da altre ontologie dell’esperienza per costruire un’epistemologia democratica; immaginare l’antropologia medica e l’etnopsichiatria come luoghi di critica politica ed epistemologica. L’idea è che nessuno di questi profili può essere considerato separatamente dagli altri, e che solo dalla capacità di intrecciarli nasce la possibilità di oltrepassare talune aporie della nostra tradizione teorica.

Articolazioni fra storia, cura e memoria. Guardare le cose da La terza sponda del fiume

Roberto Beneduce
2020-01-01

Abstract

A partire da alcuni contributi di Tullio Seppilli, questo lavoro vuole contribuire a riesaminare la posta in gioco dell’antropologia medica e dell’etnopsichiatria di fronte alle sfide della migrazione, alle contraddizioni dello scenario postcoloniale, così come di fronte alle nuove sfide teoriche dell’antropologia decoloniale e del prospettivismo. Dopo l’analisi di alcuni nodi emersi nel dibattito degli anni passati in ambito etnopsichiatrico, l’autore suggerisce un approccio fondato su tre principi: riconoscere nella cura rituale (e ne i saperi medici locali) le tracce di una forma di coscienza storica e di contro- memoria; interrogare e lasciarsi interrogare da altre ontologie dell’esperienza per costruire un’epistemologia democratica; immaginare l’antropologia medica e l’etnopsichiatria come luoghi di critica politica ed epistemologica. L’idea è che nessuno di questi profili può essere considerato separatamente dagli altri, e che solo dalla capacità di intrecciarli nasce la possibilità di oltrepassare talune aporie della nostra tradizione teorica.
2020
AM
49
1
91
116
Roberto Beneduce
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