La vicenda dell’ILVA di Taranto è stata nuovamente rimessa alla Corte costituzionale dal giudice per le Indagini Preliminari (“GIP”) del Tribunale di Taranto con l’ordinanza dell’8 febbraio 2019 (l’“Ordinanza”). La predetta Ordinanza è stata tuttavia preceduta da una pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (“Corte EDU”) che, con la decisione del 24 gennaio 2019 Cordella ed altri contro Italia (la “Decisione”), ha condannato lo Stato italiano per la violazione degli artt. 8 e 13 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali (“CEDU”). Il contributo illustra il contenuto dell’Ordinanza, alla luce di quello della Decisione.
Il GIP di Taranto solleva una nuova questione di legittimità costituzionale sulla disciplina c.d. “Salva Ilva”
valentina cavanna
2019-01-01
Abstract
La vicenda dell’ILVA di Taranto è stata nuovamente rimessa alla Corte costituzionale dal giudice per le Indagini Preliminari (“GIP”) del Tribunale di Taranto con l’ordinanza dell’8 febbraio 2019 (l’“Ordinanza”). La predetta Ordinanza è stata tuttavia preceduta da una pronuncia della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (“Corte EDU”) che, con la decisione del 24 gennaio 2019 Cordella ed altri contro Italia (la “Decisione”), ha condannato lo Stato italiano per la violazione degli artt. 8 e 13 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali (“CEDU”). Il contributo illustra il contenuto dell’Ordinanza, alla luce di quello della Decisione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.