Oggetto del presente intervento sono gli adeguati assetti organizzativi – intesi quale strumento per la tempestiva intercettazione della crisi d’impresa e della perdita della continuità aziendale –, i quali vengono esaminati da un punto di vista prettamente penalistico. L’autore sottolinea la rilevanza nella disciplina fallimentare-penalistico del nuovo paradigma concettuale e normativo di cui agli artt. 2086 c.c. e 3 c.c.i. e l’importanza di una visione prospettica, programmatica e auto-responsabile dell’organo amministrativo. Vengono successivamente descritti i criteri da assumere quale parametro di giudizio nella valutazione, in ottica penalistica, del comportamento degli organi societari, con particolare attenzione ai criteri c.d. della “prevedibilità in concreto” e del “rischio consentito”, nonché alla teoria – di elaborazione giurisprudenziale – c.d. dei “campanelli di allarme”.
La mancata predisposizione di assetti adeguati e rimedi giurisdizionali in ambito penalistico
maurizio riverditi
2019-01-01
Abstract
Oggetto del presente intervento sono gli adeguati assetti organizzativi – intesi quale strumento per la tempestiva intercettazione della crisi d’impresa e della perdita della continuità aziendale –, i quali vengono esaminati da un punto di vista prettamente penalistico. L’autore sottolinea la rilevanza nella disciplina fallimentare-penalistico del nuovo paradigma concettuale e normativo di cui agli artt. 2086 c.c. e 3 c.c.i. e l’importanza di una visione prospettica, programmatica e auto-responsabile dell’organo amministrativo. Vengono successivamente descritti i criteri da assumere quale parametro di giudizio nella valutazione, in ottica penalistica, del comportamento degli organi societari, con particolare attenzione ai criteri c.d. della “prevedibilità in concreto” e del “rischio consentito”, nonché alla teoria – di elaborazione giurisprudenziale – c.d. dei “campanelli di allarme”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.