«No royal house in Europe was so musical as that of Portugal», scriveva l’inglese Nathaniel William Wraxall negli anni Settanta del Settecento: il sovrano, D. José I, «performed with considerable execution, on the violin», la consorte era una grande «amadora da leitura e da musica, que cultivava com esmero»; donde l’abbondanza di partiture e libretti conservati nelle biblioteche di Lisbona e la messe di notizie di cui pullula l’ancora poco studiata (da questo punto di vista) corrispondenza dei diplomatici, sollecitati a mettere al corrente la corte delle novità musicali, a ingaggiare cantanti, ballerini e strumentisti, a spedire in patria libretti e partiture dei titoli che si allestivano sui palcoscenici più prestigiosi, ad acquistare strumenti musicali. Anche in virtù dei legami dinastici fra corte lusitana e corte sabauda (le consorti di D. José I e di Vittorio Amedeo III di Savoia, D. Mariana Vitória e Maria Antonia Ferdinanda di Borbone-Spagna, erano sorelle), Torino fu una delle piazze teatrali cui i sovrani portoghesi prestarono grande attenzione. Sulla scorta dello studio della corrispondenza diplomatica e delle partiture manoscritte conservate presso la Biblioteca da Ajuda, il saggio mette in luce aspetti inediti della vita musicale delle due capitali e degli scambi (di partiture, libretti, strumenti) fra le due corti, e apre nuove piste d’indagine su opere e oratori eseguiti (fra gli altri, "La Betulia liberata" di Gaetano Pugnani)
Fontes e documentos sobre as relações musicais entre Turim e Lisboa na segunda metade do século XVIII
COLTURATO, Annarita
2019-01-01
Abstract
«No royal house in Europe was so musical as that of Portugal», scriveva l’inglese Nathaniel William Wraxall negli anni Settanta del Settecento: il sovrano, D. José I, «performed with considerable execution, on the violin», la consorte era una grande «amadora da leitura e da musica, que cultivava com esmero»; donde l’abbondanza di partiture e libretti conservati nelle biblioteche di Lisbona e la messe di notizie di cui pullula l’ancora poco studiata (da questo punto di vista) corrispondenza dei diplomatici, sollecitati a mettere al corrente la corte delle novità musicali, a ingaggiare cantanti, ballerini e strumentisti, a spedire in patria libretti e partiture dei titoli che si allestivano sui palcoscenici più prestigiosi, ad acquistare strumenti musicali. Anche in virtù dei legami dinastici fra corte lusitana e corte sabauda (le consorti di D. José I e di Vittorio Amedeo III di Savoia, D. Mariana Vitória e Maria Antonia Ferdinanda di Borbone-Spagna, erano sorelle), Torino fu una delle piazze teatrali cui i sovrani portoghesi prestarono grande attenzione. Sulla scorta dello studio della corrispondenza diplomatica e delle partiture manoscritte conservate presso la Biblioteca da Ajuda, il saggio mette in luce aspetti inediti della vita musicale delle due capitali e degli scambi (di partiture, libretti, strumenti) fra le due corti, e apre nuove piste d’indagine su opere e oratori eseguiti (fra gli altri, "La Betulia liberata" di Gaetano Pugnani)File | Dimensione | Formato | |
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