Il saggio ricostruisce uno degli aspetti meno conosciuti della biografia del grande storico francese Lucien Febvre, fondatore della celebre Scuola delle Annales; questi, infatti, soprattutto negli anni giovanili, si è occupato spesso dei temi e dei problemi del lavoro e del sindacato. L’interesse di Febvre per il mondo del lavoro, prima ancora che dalla sua professione di storico, deriva dalla militanza politica giovanile, iniziata tra le file dei socialisti all’epoca dell’affaire Dreyfus. È in quella stagione così intensa e vivace che egli si appassiona alle vicende sindacali, mostrandosi vicino alle idee di Proudhon e alle posizioni della Confédération générale du travail. Le analisi di Febvre, inoltre, risentono anche dei rapporti personali che egli mantiene con alcuni dirigenti socialisti, il più importante dei quali è Albert Thomas, direttore dell’Organizzazione internazionale del lavoro, e con insigni studiosi del lavoro, primo fra tutti il sociologo Georges Friedmann, suo stretto collaboratore nella stagione delle Annales. Anche se nel tempo Febvre abbandonerà quasi del tutto l’analisi storica del tema, tornando sull’argomento solo in modo occasionale, a tanti anni di distanza le sue analisi su lavoro e sindacato conservano intatto il loro valore: sia a livello scientifico, offrendo numerosi spunti di riflessione per il mestiere di storico; sia sul piano civile, invitando a riflettere sul lavoro come fondamento della cittadinanza democratica e, dunque, sulla necessità di dare a chi lavora un’adeguata rappresentanza sociale e politica.
Combats pour le travail. Lucien Febvre "operaio della storia"
Fabrizio Loreto
2020-01-01
Abstract
Il saggio ricostruisce uno degli aspetti meno conosciuti della biografia del grande storico francese Lucien Febvre, fondatore della celebre Scuola delle Annales; questi, infatti, soprattutto negli anni giovanili, si è occupato spesso dei temi e dei problemi del lavoro e del sindacato. L’interesse di Febvre per il mondo del lavoro, prima ancora che dalla sua professione di storico, deriva dalla militanza politica giovanile, iniziata tra le file dei socialisti all’epoca dell’affaire Dreyfus. È in quella stagione così intensa e vivace che egli si appassiona alle vicende sindacali, mostrandosi vicino alle idee di Proudhon e alle posizioni della Confédération générale du travail. Le analisi di Febvre, inoltre, risentono anche dei rapporti personali che egli mantiene con alcuni dirigenti socialisti, il più importante dei quali è Albert Thomas, direttore dell’Organizzazione internazionale del lavoro, e con insigni studiosi del lavoro, primo fra tutti il sociologo Georges Friedmann, suo stretto collaboratore nella stagione delle Annales. Anche se nel tempo Febvre abbandonerà quasi del tutto l’analisi storica del tema, tornando sull’argomento solo in modo occasionale, a tanti anni di distanza le sue analisi su lavoro e sindacato conservano intatto il loro valore: sia a livello scientifico, offrendo numerosi spunti di riflessione per il mestiere di storico; sia sul piano civile, invitando a riflettere sul lavoro come fondamento della cittadinanza democratica e, dunque, sulla necessità di dare a chi lavora un’adeguata rappresentanza sociale e politica.File | Dimensione | Formato | |
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