Il saggio si sofferma, attraverso un’analisi delle sequenze tematiche che scandiscono i libri XX-XXII del commentario ad Sabinum di Ulpiano, su aspetti legati al tentativo di ricostruzione palingenetica dei libri ad Vitellium di Paolo. Muovendo da risultati già acquisiti in dottrina, va osservato in primo luogo come la distribuzione delle citazioni dell’ad Vitellium di Sabino – oggetto quasi certamente di rielaborazione da parte di Paolo nella sua omonima opera – possa trovare una spiegazione nel fatto che, in questa porzione del commentario ulpianeo, è presente una lunga digressione del giurista severiano, originata dal commento ad un testo sabiniano in materia di legato di schiavi (D. 32.71 [Pal. 2612]), a sua volta collegato alla trattazione del legatum instrumenti. Ciò permette di comprendere la ragione per la quale nel libro ventunesimo non è dato riscontrare alcuna citazione dell’ad Vitellium di Sabino, opera richiamata invece negli altri due libri (il ventesimo ed il ventiduesimo) con riferimento all’esame dei legati dell’oro e dell’argento, dell’instrumentum, dell’id quod uxoris causa paratum est e della penus. Il dato in questione ed il confronto tra l’ordine espositivo dei libri XX-XXII ad Sabinum di Ulpiano e quello del libro II ad Vitellium di Paolo rivelano poi l’esigenza di riflettere sulla possibilità di una diversa disposizione delle sequenze tematiche all’interno dell’opera paolina, dove la trattazione del legatum instrumenti, stando alla ricostruzione del Lenel, risulta anteposta a quella del legato dell’oro e dell’argento, in una posizione perciò invertita rispetto a quanto è possibile osservare con riguardo ai commentari ad Sabinum.
I libri XX-XXII del commentario ulpianeo 'ad Sabinum': per un confronto con la struttura dei 'libri ad Vitellium' di Paolo
Enrico Sciandrello
2020-01-01
Abstract
Il saggio si sofferma, attraverso un’analisi delle sequenze tematiche che scandiscono i libri XX-XXII del commentario ad Sabinum di Ulpiano, su aspetti legati al tentativo di ricostruzione palingenetica dei libri ad Vitellium di Paolo. Muovendo da risultati già acquisiti in dottrina, va osservato in primo luogo come la distribuzione delle citazioni dell’ad Vitellium di Sabino – oggetto quasi certamente di rielaborazione da parte di Paolo nella sua omonima opera – possa trovare una spiegazione nel fatto che, in questa porzione del commentario ulpianeo, è presente una lunga digressione del giurista severiano, originata dal commento ad un testo sabiniano in materia di legato di schiavi (D. 32.71 [Pal. 2612]), a sua volta collegato alla trattazione del legatum instrumenti. Ciò permette di comprendere la ragione per la quale nel libro ventunesimo non è dato riscontrare alcuna citazione dell’ad Vitellium di Sabino, opera richiamata invece negli altri due libri (il ventesimo ed il ventiduesimo) con riferimento all’esame dei legati dell’oro e dell’argento, dell’instrumentum, dell’id quod uxoris causa paratum est e della penus. Il dato in questione ed il confronto tra l’ordine espositivo dei libri XX-XXII ad Sabinum di Ulpiano e quello del libro II ad Vitellium di Paolo rivelano poi l’esigenza di riflettere sulla possibilità di una diversa disposizione delle sequenze tematiche all’interno dell’opera paolina, dove la trattazione del legatum instrumenti, stando alla ricostruzione del Lenel, risulta anteposta a quella del legato dell’oro e dell’argento, in una posizione perciò invertita rispetto a quanto è possibile osservare con riguardo ai commentari ad Sabinum.File | Dimensione | Formato | |
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