La proliferazione di fake news è uno dei temi più discussi degli ultimi anni: un problema non nuovo, ma amplificato dalle nuove tecnologie digitali che permettono scambi di informazioni sempre più rapidi e disintermediati. Proponiamo qui un modello per studiare la diffusione della disinformazione come un processo virale in cui bufale e relative smentite (debunking) competono tra loro, focalizzando la nostra attenzione soprattutto sul ruolo della struttura (topologia) della rete sociale sottostante. La segregazione strutturale aiuta o limita la propagazione? Le simulazioni del nostro modello mostrano che la risposta non è univoca. Infine consideriamo possibili strategie per suggerire policies efficaci e potenziare piattaforme di fact-checking.
Capire la diffusione della disinformazione e come contrastarla
Giancarlo Ruffo
First
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2020-01-01
Abstract
La proliferazione di fake news è uno dei temi più discussi degli ultimi anni: un problema non nuovo, ma amplificato dalle nuove tecnologie digitali che permettono scambi di informazioni sempre più rapidi e disintermediati. Proponiamo qui un modello per studiare la diffusione della disinformazione come un processo virale in cui bufale e relative smentite (debunking) competono tra loro, focalizzando la nostra attenzione soprattutto sul ruolo della struttura (topologia) della rete sociale sottostante. La segregazione strutturale aiuta o limita la propagazione? Le simulazioni del nostro modello mostrano che la risposta non è univoca. Infine consideriamo possibili strategie per suggerire policies efficaci e potenziare piattaforme di fact-checking.File | Dimensione | Formato | |
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