Attraverso un’analisi dettagliata e ariosa della poesia «Arsenio», l’articolo contribuisce a gettare nuova luce sulla spiritualità del primo Montale. Prendendo le mosse da un’articolata riflessione prosodica, si evidenzia il motivo fondamentale della lirica: l’apparizione di un’«orbita» nuova, ontologicamente altra rispetto alla torpida inerzia che attanaglia la routine rivierasca. Un’«orbita» che si incarna in tre corposi simboli (la «tromba» marina, l’orchestra zigana e la pesca coi gozzi), arricchendosi di numerose armoniche bibliche nel corso delle strofe. Nella conclusione della poesia si rinviene la palingenesi del protagonista Arsenio, rapito dalla sublime sinfonia del cosmo.
«Solo chi cade può risorgere». Lettura di «Arsenio»
Matteo Sarni
2019-01-01
Abstract
Attraverso un’analisi dettagliata e ariosa della poesia «Arsenio», l’articolo contribuisce a gettare nuova luce sulla spiritualità del primo Montale. Prendendo le mosse da un’articolata riflessione prosodica, si evidenzia il motivo fondamentale della lirica: l’apparizione di un’«orbita» nuova, ontologicamente altra rispetto alla torpida inerzia che attanaglia la routine rivierasca. Un’«orbita» che si incarna in tre corposi simboli (la «tromba» marina, l’orchestra zigana e la pesca coi gozzi), arricchendosi di numerose armoniche bibliche nel corso delle strofe. Nella conclusione della poesia si rinviene la palingenesi del protagonista Arsenio, rapito dalla sublime sinfonia del cosmo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.