L’articolo analizza partitamente la poesia montaliana «Quasi una fantasia», nella convinzione che tale lirica rappresenti uno dei capisaldi del côté euforico degli «Ossi di seppia». Attraverso numerosi rimandi intertestuali, si mostra come Montale riesca a incidere nelle curve del paesaggio un discorso ricco di armoniche e una vivida palingenesi, con l’io lirico che passa da una scipita routine alla fede in un amore rigenerante di matrice dantesca.
L’«arazzo» e la «luce». Lettura di «Quasi una fantasia»
Matteo Sarni
2020-01-01
Abstract
L’articolo analizza partitamente la poesia montaliana «Quasi una fantasia», nella convinzione che tale lirica rappresenti uno dei capisaldi del côté euforico degli «Ossi di seppia». Attraverso numerosi rimandi intertestuali, si mostra come Montale riesca a incidere nelle curve del paesaggio un discorso ricco di armoniche e una vivida palingenesi, con l’io lirico che passa da una scipita routine alla fede in un amore rigenerante di matrice dantesca.File in questo prodotto:
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