Il saggio approfondisce un particolare fenomeno migratorio che ha interessato l’area alpina negli ultimi secoli del medioevo, quello legata alle esigenze di formazione intellettuale, osservato all’interno di un importante lignaggio locale, cioè quello dei conti, poi duchi, di Savoia, e nelle linee dinastiche dei due appannaggi, quello dei Savoia-Acaia e dei Savoia Vaud. La prima istruzione dei Savoia non ha lasciato traccia di spostamenti dei giovani: si tratta di una formazione stanziale, realizzata all’interno della scuola di corte. Per una solida formazione nella teologia o, con maggiore frequenza, nel diritto anche i componenti delle élites dell’area alpina dalla fine del XII secolo indirizzarono i loro cadetti destinati alla vita ecclesiastica verso le scuole di Parigi o quelle di Bologna. Le prime attestazioni di studi universitari tra i Savoia li abbiamo alla fine del Duecento, proprio quando le relazioni intessute con il papato, soprattutto da Filippo I e da Amedeo V, spinsero la casata alpina a una politica di usurpazione contro i vescovi savoiardi e di rinforzo della provvista beneficiaria a favore dei loro cadetti. La sede universitaria frequentata dai giovani Savoia, diversi dei quali governarono poi diocesi alpine, fu principalmente Bologna, mentre dagli anni trenta del XIV secolo iniziano a prevalere le rotte verso gli Studi del Midi, soprattutto Montpellier e Avignone, o più settentrionali (Orléans). Con la fondazione dello Studio di Torino (1404) la formazione degli ecclesiastici di casa Savoia ebbe luogo in quella sede che, da subito, assunse le caratteristiche di una vera e propria “università del principe”.
Carriere ecclesiastiche e risorse intellettuali in area alpina: gli studi universitari dei cadetti Savoia (secoli XIII-XV)
Paolo Rosso
2020-01-01
Abstract
Il saggio approfondisce un particolare fenomeno migratorio che ha interessato l’area alpina negli ultimi secoli del medioevo, quello legata alle esigenze di formazione intellettuale, osservato all’interno di un importante lignaggio locale, cioè quello dei conti, poi duchi, di Savoia, e nelle linee dinastiche dei due appannaggi, quello dei Savoia-Acaia e dei Savoia Vaud. La prima istruzione dei Savoia non ha lasciato traccia di spostamenti dei giovani: si tratta di una formazione stanziale, realizzata all’interno della scuola di corte. Per una solida formazione nella teologia o, con maggiore frequenza, nel diritto anche i componenti delle élites dell’area alpina dalla fine del XII secolo indirizzarono i loro cadetti destinati alla vita ecclesiastica verso le scuole di Parigi o quelle di Bologna. Le prime attestazioni di studi universitari tra i Savoia li abbiamo alla fine del Duecento, proprio quando le relazioni intessute con il papato, soprattutto da Filippo I e da Amedeo V, spinsero la casata alpina a una politica di usurpazione contro i vescovi savoiardi e di rinforzo della provvista beneficiaria a favore dei loro cadetti. La sede universitaria frequentata dai giovani Savoia, diversi dei quali governarono poi diocesi alpine, fu principalmente Bologna, mentre dagli anni trenta del XIV secolo iniziano a prevalere le rotte verso gli Studi del Midi, soprattutto Montpellier e Avignone, o più settentrionali (Orléans). Con la fondazione dello Studio di Torino (1404) la formazione degli ecclesiastici di casa Savoia ebbe luogo in quella sede che, da subito, assunse le caratteristiche di una vera e propria “università del principe”.File | Dimensione | Formato | |
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