Il libro esamina, attraverso le lenti della teoria proprietaria e nel quadro degli strumenti di governo del territorio, l'istituto del community land trust. La prima parte del volume è dedicata all'identificazione dei bisogni, costituzionalmente tutelati, che promanano dallo spazio urbano e allo studio delle tecniche giuridiche alle quali l'ordinamento ricorre per assicurarne la soddisfazione (piano urbanistico, istituti della riqualificazione urbana, edilizia residenziale pubblica, controllo sul mercato delle locazioni). Attraverso l'esame diacronico di queste discipline, l'autore mostra come esse non siano in grado di perseguire gli obiettivi di politica del diritto che sono loro assegnati a causa dalla debolezza intrinseca del presupposto sul quale poggiano: l'idea, cioè, di far fronte alla questione della rendita (e alle istanze redistributive ad essa connesse) non intervenendo, dall'interno, sulla struttura della proprietà, bensì apponendo ad essa limiti esterni, da parte del potere pubblico. Il secondo capitolo è dedicato all'esame del community land trust (CLT), virtuoso modello di governo del territorio emerso in via di prassi negli Stati Uniti attraverso il ricorso a istituti esistenti del diritto privato. Nel CLT, il principio di distribuzione della rendita è calato all'interno della dimensione proprietaria, per il mezzo di tecniche di conformazione negoziale delle prerogative dominicali, le quali consentono di integrare un modello collettivo e partecipato di gestione dello spazio urbano con l'esercizio del diritto di proprietà sul bene casa. L'ultima parte del lavoro è dedicata a vagliare gli istituti civilistici ai quali sarebbe necessario ricorrere per costruire un CLT di diritto italiano. Affrontando e superando i principali ostacoli di ordine dogmatico che a ciò potrebbero opporsi, l'autore apre la strada all'idea per cui è la stessa autonomia privata, declinata in chiave collettiva, a poter conformare la proprietà per costruire quelle forme generative di appartenenza che rappresentano diretta attuazione dei principi costituzionali.
Il Community Land Trust. Autonomia privata, conformazione della proprietà, distribuzione della rendita urbana.
Antonio Vercellone
2020-01-01
Abstract
Il libro esamina, attraverso le lenti della teoria proprietaria e nel quadro degli strumenti di governo del territorio, l'istituto del community land trust. La prima parte del volume è dedicata all'identificazione dei bisogni, costituzionalmente tutelati, che promanano dallo spazio urbano e allo studio delle tecniche giuridiche alle quali l'ordinamento ricorre per assicurarne la soddisfazione (piano urbanistico, istituti della riqualificazione urbana, edilizia residenziale pubblica, controllo sul mercato delle locazioni). Attraverso l'esame diacronico di queste discipline, l'autore mostra come esse non siano in grado di perseguire gli obiettivi di politica del diritto che sono loro assegnati a causa dalla debolezza intrinseca del presupposto sul quale poggiano: l'idea, cioè, di far fronte alla questione della rendita (e alle istanze redistributive ad essa connesse) non intervenendo, dall'interno, sulla struttura della proprietà, bensì apponendo ad essa limiti esterni, da parte del potere pubblico. Il secondo capitolo è dedicato all'esame del community land trust (CLT), virtuoso modello di governo del territorio emerso in via di prassi negli Stati Uniti attraverso il ricorso a istituti esistenti del diritto privato. Nel CLT, il principio di distribuzione della rendita è calato all'interno della dimensione proprietaria, per il mezzo di tecniche di conformazione negoziale delle prerogative dominicali, le quali consentono di integrare un modello collettivo e partecipato di gestione dello spazio urbano con l'esercizio del diritto di proprietà sul bene casa. L'ultima parte del lavoro è dedicata a vagliare gli istituti civilistici ai quali sarebbe necessario ricorrere per costruire un CLT di diritto italiano. Affrontando e superando i principali ostacoli di ordine dogmatico che a ciò potrebbero opporsi, l'autore apre la strada all'idea per cui è la stessa autonomia privata, declinata in chiave collettiva, a poter conformare la proprietà per costruire quelle forme generative di appartenenza che rappresentano diretta attuazione dei principi costituzionali.File | Dimensione | Formato | |
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