L’articolo analizza criticamente l’esperienza piemontese di formazione e sostegno a tutori volontari di Minori stranieri non accompagnati (Msna) evidenziando alcuni aspetti salienti nel quadro della Terza Missione e del Public Engagement delle università. Tramite questi diversi tipi di iniziative, infatti, gli atenei contribuiscono attivamente alla vita della società, con importanti ricadute sociali e culturali (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Anvur, 2018). La Garante per l’infanzia della Regione Piemonte ha attribuito all’Università di Torino e, dal maggio 2018, anche a quella del Piemonte Orientale, la responsabilità scientifica e organizzativa della formazione degli aspiranti tutori volontari, delle attività di sostegno ai tutori nominati e dell’aggiornamento sui temi della tutela volontaria rivolto ai professionisti dei servizi sociali territoriali e degli operatori delle comunità che accolgono Msna. Il progetto che è stato realizzato può essere considerato un buon esempio di responsabilità sociale del mondo accademico che interviene concretamente nel territorio locale e sulle questioni migratorie. Può essere considerato un unicum a livello nazionale e forse un modello che potrebbe essere replicato in altri territori. L'articolo prende in esame la formazione, avvenuta o in corso, e il tipo di supporto ideato dalle università piemontesi per i tutori volontari di Msna. Inoltre, mira a indicare come, attraverso l'interdisciplinarietà, l’intreccio tra la teoria e la pratica e la collaborazione interistituzionale, gli atenei superano il ruolo di service nelle loro attività di Terza Missione. Pur con alcune criticità, si alimenta così un circolo virtuoso, che potenzia la reciprocità tra reti di accoglienza, ricerca e didattica universitaria. L' impatto positivo della esperienza universitaria piemontese nel territorio è confermata da alcuni dati: al 6 marzo 2019 erano 527 gli aspiranti tutori formati o in formazione; 318 i nominativi presenti nell’elenco presso il Tribunale per i minorenni di Torino; un centinaio i tutori nominati partecipanti ai gruppi di accompagnamento.
Università e «Terza Missione». Riflessioni su un innovativo progetto di formazione e sostegno a favore dei tutori volontari di minori stranieri non accompagnati in Piemonte
J. LONG;G. GULLACE
2020-01-01
Abstract
L’articolo analizza criticamente l’esperienza piemontese di formazione e sostegno a tutori volontari di Minori stranieri non accompagnati (Msna) evidenziando alcuni aspetti salienti nel quadro della Terza Missione e del Public Engagement delle università. Tramite questi diversi tipi di iniziative, infatti, gli atenei contribuiscono attivamente alla vita della società, con importanti ricadute sociali e culturali (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, Anvur, 2018). La Garante per l’infanzia della Regione Piemonte ha attribuito all’Università di Torino e, dal maggio 2018, anche a quella del Piemonte Orientale, la responsabilità scientifica e organizzativa della formazione degli aspiranti tutori volontari, delle attività di sostegno ai tutori nominati e dell’aggiornamento sui temi della tutela volontaria rivolto ai professionisti dei servizi sociali territoriali e degli operatori delle comunità che accolgono Msna. Il progetto che è stato realizzato può essere considerato un buon esempio di responsabilità sociale del mondo accademico che interviene concretamente nel territorio locale e sulle questioni migratorie. Può essere considerato un unicum a livello nazionale e forse un modello che potrebbe essere replicato in altri territori. L'articolo prende in esame la formazione, avvenuta o in corso, e il tipo di supporto ideato dalle università piemontesi per i tutori volontari di Msna. Inoltre, mira a indicare come, attraverso l'interdisciplinarietà, l’intreccio tra la teoria e la pratica e la collaborazione interistituzionale, gli atenei superano il ruolo di service nelle loro attività di Terza Missione. Pur con alcune criticità, si alimenta così un circolo virtuoso, che potenzia la reciprocità tra reti di accoglienza, ricerca e didattica universitaria. L' impatto positivo della esperienza universitaria piemontese nel territorio è confermata da alcuni dati: al 6 marzo 2019 erano 527 gli aspiranti tutori formati o in formazione; 318 i nominativi presenti nell’elenco presso il Tribunale per i minorenni di Torino; un centinaio i tutori nominati partecipanti ai gruppi di accompagnamento.File | Dimensione | Formato | |
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