Nata da un interessante innesto sul tronco della disciplina generale della fondazione di alcune disposizioni dedicate ad enti di diritto speciale, il modello atipico della fondazione di partecipazione ha incontrato diffusione sempre maggiore, al punto da ricevere esplicito quanto parziale riconoscimento in alcune recenti e laconiche disposizioni del Codice del Terzo Settore. I nodi interpretativi che l’inquadramento della figura pone invero non paiono tutti compiutamente risolti: a partire dalla qualificazione della sua natura di ente, se del tutto atipico ovvero modellato quale mera variante del tipo; per proseguire con la ricostruzione della disciplina dell’organo assembleare “aggiuntivo” che arricchisce lo statuto tradizionale dell’ente, se essa debba essere desunta da principi generali, ovvero delle disposizioni dell’assemblea delle associazioni e delle società; sino ad arrivare alla disamina delle vicende della partecipazione e gli assetti di governance che la duttile struttura partecipativa potrebbe consentire di fissare. SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Elementi essenziali della fattispecie-fondazione ed elementi suscettibili di variazione: l’immodificabilità dello scopo. – 2.1. La nuova disciplina della trasformazione tra enti ai sensi dell’art. 42-bis c.c. – 3. La “assemblea” della fondazione di partecipazione: il riparto di competenze nell’organizzazione dell’ente. Spunti dal codice civile … – 3.1. Segue: … e dal Codice del Terzo Settore. – 4. Il funzionamento dell’assemblea. – 5 Segue. Le vicende della partecipazione. – 6. Fondazioni di partecipazione e coordinamento dell’attività dei partecipanti. – 7. Segue. Attività d’impresa e assetti adeguati. – 8. Qualche breve considerazione finale.

La fondazione di partecipazione: “modello” atipico a struttura tipica

MAURIZIO CAVANNA
2020-01-01

Abstract

Nata da un interessante innesto sul tronco della disciplina generale della fondazione di alcune disposizioni dedicate ad enti di diritto speciale, il modello atipico della fondazione di partecipazione ha incontrato diffusione sempre maggiore, al punto da ricevere esplicito quanto parziale riconoscimento in alcune recenti e laconiche disposizioni del Codice del Terzo Settore. I nodi interpretativi che l’inquadramento della figura pone invero non paiono tutti compiutamente risolti: a partire dalla qualificazione della sua natura di ente, se del tutto atipico ovvero modellato quale mera variante del tipo; per proseguire con la ricostruzione della disciplina dell’organo assembleare “aggiuntivo” che arricchisce lo statuto tradizionale dell’ente, se essa debba essere desunta da principi generali, ovvero delle disposizioni dell’assemblea delle associazioni e delle società; sino ad arrivare alla disamina delle vicende della partecipazione e gli assetti di governance che la duttile struttura partecipativa potrebbe consentire di fissare. SOMMARIO: 1. Introduzione. – 2. Elementi essenziali della fattispecie-fondazione ed elementi suscettibili di variazione: l’immodificabilità dello scopo. – 2.1. La nuova disciplina della trasformazione tra enti ai sensi dell’art. 42-bis c.c. – 3. La “assemblea” della fondazione di partecipazione: il riparto di competenze nell’organizzazione dell’ente. Spunti dal codice civile … – 3.1. Segue: … e dal Codice del Terzo Settore. – 4. Il funzionamento dell’assemblea. – 5 Segue. Le vicende della partecipazione. – 6. Fondazioni di partecipazione e coordinamento dell’attività dei partecipanti. – 7. Segue. Attività d’impresa e assetti adeguati. – 8. Qualche breve considerazione finale.
2020
18 (2020)
3
287
332
fondazioni, fondazioni di partecipazione, associazioni, terzo settore, società
MAURIZIO CAVANNA
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