L'articolo non ripercorre l'intero dibattito pubblico seguito alla morte di George Floyd, e alle manifestazioni che hanno rapidamente infiammato gli Stati Uniti; si occupa piuttosto di un aspetto specifico di queste proteste, quello che riguarda per l’appunto l’abbattimento di statue e monumenti. Non si tratta di furori ciechi, ma di gesti dotati di una fortissima carica simbolica e che rimandano ad un altro dibattito centrale nel contesto statunitense, ovvero la rimozione di monumenti confederati. Il patrimonio culturale non rappresenta qualcosa di dato e fissato, ma al contrario viene costruito culturalmente attraverso pratiche di governance, leggi, stakeholder pubblici e privati ecc. Per descrivere questo assemblaggio culturale che modella il patrimonio – materiale e immateriale – si parla di regimi del patrimonio. Gli assemblaggi culturali alla base degli heritage regimes mostrano spesso zone d’attrito, rotture e lacune, specie quando coinvolgono direttamente la rappresentazione identitaria di un gruppo, o la memoria sociale di una comunità. Prendono così forma quelli che vengono definiti patrimoni “assenti”, “difficili”, “negativi”, o counter-heritage. Occorre fare una netta distinzione tra la Storia, intesa come tentativo sistematico di descrizione del passato, e patrimonio, come assemblaggio contemporaneo ottenuto dalla Storia attraverso processi selettivi e interpretativi che chiamano in causa la memoria pubblica. La Storia non coincide mai con la memoria: è un prodotto successivo, ottenuto sedimentando, purificando e assemblando immaginari e memorie sociali.
Quando cadono le statue: memorie contestate e counter-heritage nelle proteste di Black Lives Matter
Nicola MartellozzoFirst
2020-01-01
Abstract
L'articolo non ripercorre l'intero dibattito pubblico seguito alla morte di George Floyd, e alle manifestazioni che hanno rapidamente infiammato gli Stati Uniti; si occupa piuttosto di un aspetto specifico di queste proteste, quello che riguarda per l’appunto l’abbattimento di statue e monumenti. Non si tratta di furori ciechi, ma di gesti dotati di una fortissima carica simbolica e che rimandano ad un altro dibattito centrale nel contesto statunitense, ovvero la rimozione di monumenti confederati. Il patrimonio culturale non rappresenta qualcosa di dato e fissato, ma al contrario viene costruito culturalmente attraverso pratiche di governance, leggi, stakeholder pubblici e privati ecc. Per descrivere questo assemblaggio culturale che modella il patrimonio – materiale e immateriale – si parla di regimi del patrimonio. Gli assemblaggi culturali alla base degli heritage regimes mostrano spesso zone d’attrito, rotture e lacune, specie quando coinvolgono direttamente la rappresentazione identitaria di un gruppo, o la memoria sociale di una comunità. Prendono così forma quelli che vengono definiti patrimoni “assenti”, “difficili”, “negativi”, o counter-heritage. Occorre fare una netta distinzione tra la Storia, intesa come tentativo sistematico di descrizione del passato, e patrimonio, come assemblaggio contemporaneo ottenuto dalla Storia attraverso processi selettivi e interpretativi che chiamano in causa la memoria pubblica. La Storia non coincide mai con la memoria: è un prodotto successivo, ottenuto sedimentando, purificando e assemblando immaginari e memorie sociali.File | Dimensione | Formato | |
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