La Giunta regionale del Piemonte, il 3 dicembre 2019, ha approvato il Disegno di legge n. 64, “Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti”. Si tratta di una disposizione che si propone il riordino dell’affidamento familiare in Piemonte, con l’obiettivo di ridurre significativamente il numero di interventi di allontanamento dei minori dalle loro famiglie d’origine (fino ad un 60% degli attuali 2597 bambini/ragazzi in accoglienza extrafamiliare). Il disegno di legge ha attivato nella Regione un ampio e vivace dibattito tra gli ordini professionali, gli studiosi che hanno approfondito da diversi punti di vista il tema (giuristi, sociologi, pedagogisti, psicologi…), gli operatori, le associazioni e le famiglie affidatarie. Le diverse posizioni afferiscono sostanzialmente a due poli: il primo (a sostegno del ddlr n. 64) ritiene che nella Regione i servizi sociali e il Tribunale per i minorenni allontanino con eccessiva facilità i bambini dalle loro famiglie che, con interventi domiciliari adeguati, potrebbero rimanere nel nucleo d’origine, evitando il trauma del distacco, o potrebbero essere collocati efficacemente nella cerchia parentale. La seconda posizione (critica rispetto al ddlr n. 64) parte invece dal presupposto che gli attuali interventi a protezione dell’infanzia non siano eccessivi, ma “dolorosamente necessari” e che l’allontanamento temporaneo dal nucleo familiare d’origine sia già ad oggi (e forse non dovrebbe essere così) l’extrema ratio, dopo diversi tentativi di supporto alla famiglia. A questa seconda posizione aderisce chi scrive, in quanto la normativa in oggetto si propone di contrastare un fenomeno (eccesso di allontanamenti di minori dalla famiglia d’origine in Piemonte) che non risulta supportato dagli esiti di recenti ricerche condotte sul tema. Presenteremo dunque i punti essenziali del ddlr 64/2019 e riporteremo in specifico i dati di un’indagine condotta sul territorio piemontese, che mette in luce le fragilità dei presupposti su cui si fonda lo stesso. Al di là dell’approvazione o meno del ddlr n. 64, riteniamo rilevante il dibattito emerso intorno allo stesso. In altre regioni italiane si stanno ipotizzando provvedimenti simili e sono state presentate proposte di legge nazionali in questa direzione (es. pdl 2047, prima firmataria Ascari). Si tratta dunque di un problema culturale più ampio che tocca le convinzioni rispetto alla famiglia, ai legami di sangue e al significato socialmente attribuito alle pratiche di accoglienza.

Il disegno di legge piemontese "Allontanamento zero": non supportato da evidenze di ricerca

Paola Ricchiardi
2020-01-01

Abstract

La Giunta regionale del Piemonte, il 3 dicembre 2019, ha approvato il Disegno di legge n. 64, “Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti”. Si tratta di una disposizione che si propone il riordino dell’affidamento familiare in Piemonte, con l’obiettivo di ridurre significativamente il numero di interventi di allontanamento dei minori dalle loro famiglie d’origine (fino ad un 60% degli attuali 2597 bambini/ragazzi in accoglienza extrafamiliare). Il disegno di legge ha attivato nella Regione un ampio e vivace dibattito tra gli ordini professionali, gli studiosi che hanno approfondito da diversi punti di vista il tema (giuristi, sociologi, pedagogisti, psicologi…), gli operatori, le associazioni e le famiglie affidatarie. Le diverse posizioni afferiscono sostanzialmente a due poli: il primo (a sostegno del ddlr n. 64) ritiene che nella Regione i servizi sociali e il Tribunale per i minorenni allontanino con eccessiva facilità i bambini dalle loro famiglie che, con interventi domiciliari adeguati, potrebbero rimanere nel nucleo d’origine, evitando il trauma del distacco, o potrebbero essere collocati efficacemente nella cerchia parentale. La seconda posizione (critica rispetto al ddlr n. 64) parte invece dal presupposto che gli attuali interventi a protezione dell’infanzia non siano eccessivi, ma “dolorosamente necessari” e che l’allontanamento temporaneo dal nucleo familiare d’origine sia già ad oggi (e forse non dovrebbe essere così) l’extrema ratio, dopo diversi tentativi di supporto alla famiglia. A questa seconda posizione aderisce chi scrive, in quanto la normativa in oggetto si propone di contrastare un fenomeno (eccesso di allontanamenti di minori dalla famiglia d’origine in Piemonte) che non risulta supportato dagli esiti di recenti ricerche condotte sul tema. Presenteremo dunque i punti essenziali del ddlr 64/2019 e riporteremo in specifico i dati di un’indagine condotta sul territorio piemontese, che mette in luce le fragilità dei presupposti su cui si fonda lo stesso. Al di là dell’approvazione o meno del ddlr n. 64, riteniamo rilevante il dibattito emerso intorno allo stesso. In altre regioni italiane si stanno ipotizzando provvedimenti simili e sono state presentate proposte di legge nazionali in questa direzione (es. pdl 2047, prima firmataria Ascari). Si tratta dunque di un problema culturale più ampio che tocca le convinzioni rispetto alla famiglia, ai legami di sangue e al significato socialmente attribuito alle pratiche di accoglienza.
2020
1
100
109
allontanamento, affidamento, comunità familiare
Paola Ricchiardi
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