La chiusura prolungata delle scuole in Italia ha alimentato un ampio dibattito, in merito all’opportunità o meno di tale decisione, alle modalità di riapertura, al carico attribuito alle famiglie, alla difficile conciliazione tra famiglia e lavoro, alle strategie di didattica a distanza adottate dalle scuole e alle conseguenze negative, a breve e a lungo termine, sull’apprendimento e sul benessere dei minori. Su questi ultimi aspetti si centra il presente contributo. Ci soffermeremo, sulla base dei dati a disposizione, sulle conseguenze che può avere avuto la chiusura delle scuole e dei servizi educativi, evidenziare le categorie più a rischio. Presenteremo alcune considerazioni per fasce d’età. Faremo alcuni riferimenti alla didattica a distanza cercando di individuare gli aspetti critici e fornendo alcuni spunti per il futuro. Concluderemo il contributo con l’illustrazione di un programma di recupero e potenziamento estivo, il progetto “Nessuno resta indietro”, elaborato dall’Università di Torino in partenariato con il Politecnico. Il programma è rivolto ai minori svantaggiati del territorio piemontese che hanno seguito con grande difficoltà la didattica a distanza per carenza di dispositivi, competenze linguistiche e informatiche. Ai 330 minori raggiunti viene dedicato un intervento intensivo di 32 ore, seguiti in piccoli gruppi o in coppie da 94 tirocinanti (futuri insegnanti ed educatori), formati, seguiti e supervisionati dai docenti dell’università e del Politecnico di Torino.
Effetti della chiusura delle scuole sull’apprendimento degli studenti
barbara bruschi;paola ricchiardi
2020-01-01
Abstract
La chiusura prolungata delle scuole in Italia ha alimentato un ampio dibattito, in merito all’opportunità o meno di tale decisione, alle modalità di riapertura, al carico attribuito alle famiglie, alla difficile conciliazione tra famiglia e lavoro, alle strategie di didattica a distanza adottate dalle scuole e alle conseguenze negative, a breve e a lungo termine, sull’apprendimento e sul benessere dei minori. Su questi ultimi aspetti si centra il presente contributo. Ci soffermeremo, sulla base dei dati a disposizione, sulle conseguenze che può avere avuto la chiusura delle scuole e dei servizi educativi, evidenziare le categorie più a rischio. Presenteremo alcune considerazioni per fasce d’età. Faremo alcuni riferimenti alla didattica a distanza cercando di individuare gli aspetti critici e fornendo alcuni spunti per il futuro. Concluderemo il contributo con l’illustrazione di un programma di recupero e potenziamento estivo, il progetto “Nessuno resta indietro”, elaborato dall’Università di Torino in partenariato con il Politecnico. Il programma è rivolto ai minori svantaggiati del territorio piemontese che hanno seguito con grande difficoltà la didattica a distanza per carenza di dispositivi, competenze linguistiche e informatiche. Ai 330 minori raggiunti viene dedicato un intervento intensivo di 32 ore, seguiti in piccoli gruppi o in coppie da 94 tirocinanti (futuri insegnanti ed educatori), formati, seguiti e supervisionati dai docenti dell’università e del Politecnico di Torino.File | Dimensione | Formato | |
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