Un Ariosto novecentesco si incontra nelle pagine di questo saggio, un Ariosto che, per Pavese, prende il nome di Stevenson, Kipling, Dickens, Nievo e sa «trasformare i fatti in parole» senza farsi «invischiare» dalla tentazione di dar vita a personaggi, per Tomasi di Lampedusa è un «creatore di mondi» «fuori dal tempo» e per Pirandello è l’autore grazie al quale «arieggiarsi il cervello».
Dal «mago» al «mozzo»: frammenti di Ariosto nel Novecento
Laura Nay
2019-01-01
Abstract
Un Ariosto novecentesco si incontra nelle pagine di questo saggio, un Ariosto che, per Pavese, prende il nome di Stevenson, Kipling, Dickens, Nievo e sa «trasformare i fatti in parole» senza farsi «invischiare» dalla tentazione di dar vita a personaggi, per Tomasi di Lampedusa è un «creatore di mondi» «fuori dal tempo» e per Pirandello è l’autore grazie al quale «arieggiarsi il cervello».File in questo prodotto:
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