L’istruzione fu un tema centrale della biografia di Quintino Sella, una linea che attraversò la sua esistenza dalla giovinezza alla vita adulta, sino al passaggio del testimone ai discendenti: a partire dalla figlia Eva che nel solco dell’esempio e magistero paterno fissò l’obiettivo della sua vita nella fondazione di un istituto scolastico femminile. Il progresso della società e lo sviluppo industriale del paese (fosse esso lo stato sabaudo o il neonato regno d’Italia), la promozione delle élites professionali e l’elevazione dei ceti subalterni, furono altrettanti aspetti di un’unica questione centrale dalla quale dipendevano gli esiti delle comunità territoriali e la crescita dello stato unitario uscito dal Risorgimento. Promotore instancabile di iniziative formative per la trasmissione della cultura scientifica, Sella dedicò parte considerevole della vita pubblica e privata a progetti in campo educativo. Dalla realizzazione di istituzioni professionali che agissero da volano per lo sviluppo economico e industriale del territorio, all’impulso e sostegno delle biblioteche circolanti per operai, egli poté fornire un contributo innovativo e decisivo all’istruzione, in primis tecnico-scientifica, in ruoli diversi: da studioso e ricercatore, da scienziato, da catalogatore e innovatore di collezioni scientifiche, da imprenditore, da docente, sino ai più alti incarichi ministeriali. La sua visione anticipatrice e strategica in ambito formativo si sostanziò e radicò su alcuni snodi centrali: l’applicazione del metodo scientifico ai vasti campi della conoscenza; la partecipazione a una comunità trasnazionale della cultura e il sodalizio e il colloquio costante tra gli studiosi di discipline e paesi diversi; l’unità del sapere e la convergenza di cultura scientifica e umanistica; l’apporto necessario di raccolte, collezioni, laboratori e istituzioni museali; la capacità di collegamento tra dimensione locale, nazionale e internazionale del sapere e la circolazione dei modelli; la spinta a interpretare il passato per risolvere le questioni poste dal presente. Nelle iniziative per Torino, Udine, Biella, Asti e poi infine Roma, Sella fu promotore, sostenitore, organizzatore di progetti e istituzioni con funzioni di ricerca e didattiche mai disgiunte da quelle altamente simboliche di conservazione della memoria cittadina e insieme di consolidamento di una coscienza identitaria nazionale.
La linea di una vita. Quintino Sella e l’istruzione
Silvia Cavicchioli
2020-01-01
Abstract
L’istruzione fu un tema centrale della biografia di Quintino Sella, una linea che attraversò la sua esistenza dalla giovinezza alla vita adulta, sino al passaggio del testimone ai discendenti: a partire dalla figlia Eva che nel solco dell’esempio e magistero paterno fissò l’obiettivo della sua vita nella fondazione di un istituto scolastico femminile. Il progresso della società e lo sviluppo industriale del paese (fosse esso lo stato sabaudo o il neonato regno d’Italia), la promozione delle élites professionali e l’elevazione dei ceti subalterni, furono altrettanti aspetti di un’unica questione centrale dalla quale dipendevano gli esiti delle comunità territoriali e la crescita dello stato unitario uscito dal Risorgimento. Promotore instancabile di iniziative formative per la trasmissione della cultura scientifica, Sella dedicò parte considerevole della vita pubblica e privata a progetti in campo educativo. Dalla realizzazione di istituzioni professionali che agissero da volano per lo sviluppo economico e industriale del territorio, all’impulso e sostegno delle biblioteche circolanti per operai, egli poté fornire un contributo innovativo e decisivo all’istruzione, in primis tecnico-scientifica, in ruoli diversi: da studioso e ricercatore, da scienziato, da catalogatore e innovatore di collezioni scientifiche, da imprenditore, da docente, sino ai più alti incarichi ministeriali. La sua visione anticipatrice e strategica in ambito formativo si sostanziò e radicò su alcuni snodi centrali: l’applicazione del metodo scientifico ai vasti campi della conoscenza; la partecipazione a una comunità trasnazionale della cultura e il sodalizio e il colloquio costante tra gli studiosi di discipline e paesi diversi; l’unità del sapere e la convergenza di cultura scientifica e umanistica; l’apporto necessario di raccolte, collezioni, laboratori e istituzioni museali; la capacità di collegamento tra dimensione locale, nazionale e internazionale del sapere e la circolazione dei modelli; la spinta a interpretare il passato per risolvere le questioni poste dal presente. Nelle iniziative per Torino, Udine, Biella, Asti e poi infine Roma, Sella fu promotore, sostenitore, organizzatore di progetti e istituzioni con funzioni di ricerca e didattiche mai disgiunte da quelle altamente simboliche di conservazione della memoria cittadina e insieme di consolidamento di una coscienza identitaria nazionale.File | Dimensione | Formato | |
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